Colpiscono le lacrime di Halfredsson di ieri dopo il gol al Napoli. Colpiscono più di quanto lui abbia colpito il San Paolo, che è tornato a festeggiare con i 6 gol del Napoli. Rimane dentro l’esultanza del calciatore del Verona, che alza lo sguardo al cielo e si commuove. Pensando al padre, morto il 22 Settembre, poco più di un mese fa. Magari a tanti sacrifici fatti, all’orgoglio di aver avuto sempre un supporto. E a tanti altri pensieri che poco hanno a che fare con una partita, ma che spesso sul rettangolo verde vanno ad incrociare reti ed esultanze.
Fu il caso, famoso, di Del Piero, autore della rete al Bari qualche giorno dopo la morte del padre. E di un’esultanza ricca di significato. Lo stesso Del Piero dedicò alla memoria del padre anche la rete ai mondiali nippo-coreani, contro il Messico. Un gol pesantissimo, con una dedica altrettanto pesante. E fu lo stesso per la morte dell’Avvocato Agnelli, padre calcistico di Del Piero.
Ma in questa storia particolare non c’è solo Del Piero a far compagnia ad Halfredsson. C’è Adria Vilanova, difensore delle giovanili del Barcellona e figlio del tecnico scomparso lo scorso 25 Aprile. Qualche giorno dopo la morte del padre dedicò una gol alla scomparsa prematura del padre. E lo fece tramite Instagram, per omaggiare la figura di un grande sportivo. che ancora manca a tutti.
Non manca all’appello Lucho Gonzalez, calciatore del Porto che dedicò la rete del 2-0 contro la Dinamo Zagabria (nel 2012) al padre morto qualche giorno prima. E a tutti quelli che gli erano stati vicini. Anche qui il copione è sempre lo stesso: occhi lucidi e braccia al cielo, quasi a cercare l’abbraccio di chi non c’è più.
Era prassi per Adriano, l’esultanza braccia al cielo. L’ex calciatore di Inter e Parma iniziò ad esultare in questo modo dopo la morte del padre, e la scomparsa del proprio punto di riferimento, come racconterà lui in seguito. E qualcuno, caro Adriano, ancora aspetta quelle esultanze. Braccia al cielo.