Ultima chiamata, si salvi (o meglio, si promuova) chi può. Domani sera primo e ultimo test per gli azzurri di Cesare Prandelli verso il Mondiale 2014: al “Craven Cottage” di fronte ci sarà la Repubblica d’Irlanda, per un’Italia in formato a dir poco sperimentale. Contro i verdi di Dublino partiranno dal primo minuto Sirigu in porta, Paletta e Bonucci centrali di difesa con Darmian e De Sciglio sulle corsie esterne, Thiago Motta, Verratti, Montolivo e Marchisio a centrocampo e in avanti il tandem Immobile–Giuseppe Rossi. L’ha annunciato il Ct Cesare Prandelli: «In questa partita – avverte il Ct nella conferenza della vigilia – avremo modo di analizzare la proposta che faremo in campo, dobbiamo valutare i giocatori sotto osservazione per capire il recupero dopo la gara e, in linea di massima, i 23 li daremo quando torneremo da Londra. C’è una sana competizione, i giocatori sanno che domani per me è un test importante».
In soldoni, porte aperte per tutti ma accessibili per pochi: a rischio “taglio” ci sono Paletta, Abate, Ranocchia, Pasqual, Romulo, Darmian e Verratti, oltre a Insigne e uno tra Rossi e Destro. Tra i più attesi c’è Giuseppe Rossi, che dovrà confermare in partita di aver recuperato la miglior condizione dopo l’infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per diversi mesi: «In lui – spiega il Commissario Tecnico – vedo qualcosa di meraviglioso, la sua serenità interiore, la sua voglia di superare tutte le difficoltà. E’ chiaro che poi c’è la gara e quello che dobbiamo vedere è la tenuta sui contrasti fisici, vederlo libero mentalmente di accettare i contrasti. Secondo me farà una grande partita». Dopo il rientro da Londra arriverà il momento di comunicare le scelte e per altri di bere l’amaro calice: «E’ l’aspetto più difficile del mio ruolo – ammette il Ct – non devi bluffare e bisogna annunciare senza filtri la decisione. Per chi resterà a casa non sarà una bocciatura, ma una mia scelta basata sull’idea tattica che ho in testa. Hanno lavorato tutti con la massima determinazione, le mie saranno solo scelte tecniche». Nella mente del Ct però qualche idea c’è già: «Darmian ha dimostrato lo spirito giusto, è arrivato in punta di piedi, ma sta rispondendo molto bene sul campo. Riguardo a Verratti ho sempre detto che non doveva limitarsi a specializzarsi in un solo ruolo e che in un centrocampo ci sono vari modi per interpretare le situazioni». Tre giorni e in coincidenza con la Festa della Repubblica per sette Azzurri ci sarà qualcosina in meno da festeggiare.
Articolo a firma di Luca Guerra (Twitter: @GuerraLuca88)