La regina del mercato è fuori dall’Europa. Anche l’ultima squadra inglese, l’Everton, ieri è stata eliminata da una impeccabile Dinamo Kiev. Gli oltre 1 miliardo e 200.000 € spesi nelle due finestre di mercato, estiva ed invernale (basta pensare alla sola cifra spesa del Manchester United, anche se i Red Devils quest’anno non hanno partecipato ad alcuna Coppa Europea), si sono rivelati assolutamente infruttuosi. Pensiamo agli importanti investimenti fatti da Liverpool, Arsenal e soprattutto Chelsea, la vera dominatrice del massimo campionato inglese che però in Champions una settimana fa ha dovuto subire una vera e propria lezione di calcio nel proprio stadio da un PSG per più di un’ora in inferiorità numerica.
Per fare ancora un esempio di quanti soldi circolino in Inghilterra citiamo il caso del Leicester City, fanalino di coda della Premier League. A gennaio i Foxes si sono assicurati per circa 10 milioni di euro uno degli attaccanti più promettenti a livello europeo, Andrej Kramarić, battendo la concorrenza di molti top club, in primis del Chelsea. È un po’ come se il nostro Cesena avesse acquistato un grande attaccante alla ricerca di una disperata salvezza. Un giro d’affari in continua e costante crescita, pensate che la spesa complessiva in Premier dieci anni fa era esattamente 1/3 rispetto a quella attuale. Il motivo? Semplice gli introiti derivanti dalla cessione dei diritti TV hanno raggiunto cifre astronomiche per quello che è considerato il campionato più bello del mondo. Sicuri però che lo è ancora? Siamo sempre i primi a riconoscere i mali del nostro calcio ma noi abbiamo ben tre squadre nei quarti di finale tra Champions ed Europa League. Il calcio inglese magari sarà ancora un calcio affascinante per la sua intensità e fisicità ma evidenzia fuori dalla patria imbarazzanti lacune tecniche e tattiche, già da qualche anno.
Il vero calcio che conta attualmente non può che essere quello spagnolo. Nonostante l’inaspettata eliminazione della Roja ai gironi in Brasile, la Liga, soprattutto nella scorsa stagione, ha dimostrato che oltre ai due colossi galattici e catalani può vantare una terza ed importante realtà come l’Atletico Madrid ed altre formazioni che impongono un calcio ultra moderno come Siviglia, Valencia, Villareal e Bilbao. Anche il calcio francese poi sta cercando di imporsi con forza a livello mondiale, oltre alla corazzata PSG e all’efficace ma non troppo bello Monaco di Leonardo Jardim, quest’anno la Ligue 1 offre un parco calcistico di assoluto livello con Marsiglia, Lione e St. Etienne in costante lotta per il titolo.
Dunque attenzione a quando si parla di mancanza di fondi. I soldi non servono a nulla se non sono ben investiti. I progetti e la programmazione hanno un valore ineguaglabile e possono rivelarsi molto più efficaci di una campagna acquisti da sceicco. Squadre come Porto e Atletico Madrid ne sono un esempio perfetto. I portoghesi, da sempre molto attenti ai giovani, hanno deciso di puntare sull’ex allenatore dell’under 21 spagnola Julen Lopetegui fin qui con ottimi risultati ed ora nei quarti saranno duramente messi alla prova contro il Bayern di Guardiola. Per quanto riguarda i Colchoneros invece il merito è tutto di Simeone il quale ha saputo spremere gran parte del gruppo che nella precedente gestione stava per retrocedere portandolo a trionfare la Liga e alla finale di Champions. E poi infine anche la nostra Juventus, senza dubbio una squadra con dei campioni importanti come Tevez e Pogba ma non eccelsa, che ha però, con l’aiuto di Allegri, fatto della compattezza, dell’equilibrio e della duttilità un’arma molto efficace.