Le quote dei bookmakers parlano chiaro, il grande favorito di questo Tour de France è il keniano dalla pelle chiara, il campione uscente Chris Froome. Meno quotato Alberto Contador che è considerato l’unico in grado di tener testa al portacolori della Sky. Si profila dunque la più classica delle sfide ciclistiche? Vedremo due campioni darsi battaglia sulle strade francesi? Il pubblico si spaccherà in Froomiani e Contadoriani? Io sono convinta del contrario, c’è un nutrito gruppo di guastafeste capitanato dal nostro Vincenzo Nibali.
Vincenzo Nibali – Stando ai risultati lo stato di forma dello Squalo non sembra essere equiparabile a quella dei due rivali, basti pensare che la sua prima è unica vittoria di questo 2014 è la conquista del titolo italiano di qualche giorno fa. Ma il ciclismo non è una scienza esatta è questa vittoria, che precede di pochissimo il Tour de France, potrebbe invece essere il sintomo di una buona condizione che unita all’estro del corridore siciliano è in grado di far saltare il banco degli iper metodici uomini Sky. Spalle protette, inoltre, da un’ottima Astana che schiera Michele Scarponi, Jakob Fuglsang, Lieuwe Westra e Tanel Kangert.
Alberto Contador – Le quote dei bookmakers sono a favore del keniano ma il Pistolero ha ritrovato la mira dei giorni migliori centrando Tirreno Adriatico e Paesi Baschi, secondo classificato prima al Catalunya e poi al Delfinato. Il madrileno ha dalla dosi decisamente maggiori di classe, genialità e coraggio che lo posizionano agli antipodi rispetto ad un corridore come Froome. È stato il miglior corridore in salita quest’anno e di salite, appunto, non ne mancheranno al Tour de France: Vosgi, Alpi e Pirenei. Inoltre, nonostante l’assenza forzata di Kreuziger, Contador avrà degli scudieri di prim’ordine: Roche, Rogers e Majka.
Chris Froome – Il portacolori della Sky è il campione uscente ma quest’anno è al via con una formazione decisamente migliore, con Richie Porte suo scudiero ed una difesa di ferro: Mikel Nieve, David Lopez e Geraint Thomas. Una squadra migliore ma meno serenità, l’avvicinamento al Tour è stato segnato da due forti polemiche, la prima in seno alla Sky per l’esclusione di Wiggins per assicurare la totale abnegazione del team al keniano. La seconda polemica riguarda il salbutamolo e l’incomprensione fra Uci e Wada. Anche la sfortuna ci ha messo il suo zampino con una caduta quando il morale già non era altissimo, visti i risultati al di sotto delle aspettative del Giro del Delfinato. Nonostante tutto Froome resta il favorito numero uno con la sua pedalata efficace, seppur nevrotica e brutta, in salita, mentre a cronometro è il migliore fra gli uomini di classifica.
Gli outsider – Meglio non sottovalutare Alejandro Valverde, che si è preparato lontano da occhi indiscreti, dopo le nove vittorie collezionate durante la prima parte della stagione. Il Tour de France non gli ha mai sorriso, il suo miglior piazzamento è il sesto posto del 2007, e lo scorso anno è stato protagonista di un clamoroso autogoal per aver sottovalutato un guasto meccanico che lo ha tagliato fuori dai giochi. Non si nasconde Alberto Rui Costa che ha appena sfatato la maledizione della maglia di campione del mondo aggiudicandosi il suo terzo Giro della Svizzera. In realtà il portoghese non è mai riuscito a restare competitivo in una corsa a tappe di tre settimane, è più probabile un piazzamento nei primi dieci. Una vera incognita Joaquim Purito Rodriquez, terzo lo scorso anno. Lo spagnolo non doveva essere al via, dopo la caduta del Giro d’Italia aveva lanciato la rotta verso la Vuelta salvo poi riposizionare la bussola verso le strade della Francia con obiettivi diversi, tappe e maglia a pois. La terza settimana è adatta alle sue caratteristiche, magari cambia obiettivi.
Da tenere d’occhio anche Kwiatkowski, vincitore della Strade Bianche ma soprattutto protagonista della Tirreno Adriatico, Mollema e van den Broeck, Tejay Van Garderen e Talansky impeccabile al Delfinato.