Una categoria sociale nel calcio alla ricerca del benestare del proprio pubblico. Quelli che “alla Juventus mai”. Uno stile di vita per calciatori o allenatori che militano in piazze da sempre avverse alla Juventus. Distanti dall’universo bianconero, contrapposte per storia, tradizione, rivalità, modo di fare calcio. L’Italia è la patria delle rivalità calcistiche. Quel posto nel quale il giocare per una squadra presuppone quasi sempre l’esser in contrasto con un altro club. E allora si arriva a dire cose che poi verranno smentite dai fatti. Parole al vento rinnegate in sede di mercato.
Capita spesso con la Juventus. Fu celebre Capello che in una conferenza stampa dichiarò: “Io alla Juventus? Mai”. Poi chiarirà, che in quel momento non gli interessava. I tifosi romanisti lo apostroferanno come “bugiardo” quando appena 4 mesi dopo firmerà con i bianconeri un contratto che lo legherà al club torinese per due stagioni. “Io non giocherò mai in carriera nella Juventus”, lo disse anche Angelo Ogbonna. Difensore centrale che per conquistare l’altra parte di Torino, quella granata, si lasciò andare a qualche dichiarazione di troppo. Poi due estati fa ecco la firma con Marotta e Agnelli. Mentre la Torino granata scaricava un ottimo difensore che non è stato capace di diventare bandiera.
Per arrivare a Norberto Neto. Portiere titolare della Fiorentina e autore anche lui di un “mai alla Juventus”, prima di firmare negli ultimi giorni proprio per la Juventus. Sarà il vice di Buffon. Rinnegando frasi che ormai sembrano distanti nel tempo e nello spazio. Tre storie simili, dal banale giuramento di odio in virtù di un amore mai esistito. E il prossimo chi sarà?