Sembrano lontani un’eternità i tempi in cui il Real Madrid trionfava per la terza volta consecutiva in Champions League, ponendo fine ad un triennio targato Zinedine Zidane davvero memorabile. Sembrano essere passati secoli, appunto, invece soltanto tre mesi fa si assisteva a quella fantastica notte di Kiev.
Ora, senza il tecnico francese e soprattutto senza il suo uomo simbolo, Cristiano Ronaldo, quella spagnola sembra tutta un’altra squadra. Si pensava potesse essere facile fare a meno del centravanti portoghese finito alla Juventus, invece non è così: mentre lui continua a far furore anche in Italia, avendo messo a segno già quattro reti e diversi assist, nella capitale iberica il probabile Pallone d’Oro Luka Modric non riesce ad essere il leader della compagine, che è in crisi di risultati.
Nell’ultimo weekend è arrivata la quarta sconfitta in undici gare disputate, stavolta contro l’Alaves al 95′; come dire, quando piove sul bagnato, non c’è davvero nulla da fare. Inoltre sono tre le sconfitte subite nel giro di soli undici giorni, a cui va aggiunto un pareggio. E ciò che più preoccupa, è la poca vena realizzativa in attacco: sono quasi sette le ore senza che nessuno dei Blancos riesce a mettere la palla dentro la porta avversaria: peggio di così era accaduto solo ai tempi di Boskov e Amancio, ma stiamo parlando di trent’anni fa.
Manca l’attaccante di riferimento, dunque, ma manca anche il guidatore della squadra, dal momento che Lopetegui, che ha rimpiazzato Zizou pur tra mille polemiche con la federazione del suo Paese alla vigilia del Mondiale, sembra già essere fortemente in bilico. Bisogna rimediare presto: ora c’è la sosta per le nazionali, ma poco dopo la ripresa, il 28 ottobre precisamente, c’è il Clasico con il Barcellona e allora sarà vietato sbagliare. O Lopetegui sarà il primo a saltare sotto i comandi di Florentino Perez.