Due giorni fa sul proprio sito ufficiale l’Udinese comunicava la rescissione consensuale del contratto di Albert Riera. Lo spagnolo, arrivato quest’estate dal Watford, club sempre di proprietà dei Pozzo, dove aveva messo a segno una rete in 8 partite, non è mai sceso in campo quest’anno a causa del riacutizzarsi di un problema alla coscia destra che non gli ha assicurato nè il posto in campo nè quello in panchina ma quello sul lettino del fisioterapista. Sembra però esserci dell’altro. Il 24 ottobre su Twitter Riera, rispondendo ad una domanda di un follower, aveva colto l’occasione per stilare una specie di resoconto della propria carriera, citando il Galatasaray come il miglior club in cui avesse mai giocato, mentre il club friulano come il peggiore. Il tweet non era passato inosservato ma con l’avvicinarsi del recupero dall’infortunio la famiglia Pozzo ha pensato di concedergli una seconda chance. Dieci giorni fa difatti un altro tweet in cui si diceva felice per il suo prossimo rientro in campo.

Domenica scorsa però l’ennesimo passo falso. Mentre l’Udinese era impegnata nel match casalingo contro il Chievo Riera è stato sorpreso ad un torneo di poker nel casinò sloveno di Nova Gorica. Un comportamento tutt’altro che esemplare e proprio nella settimana in cui ad Udine si celebrava il professionista per eccellenza, il recordman Totò Di Natale, forse lo spagnolo anche solo dalla tribuna avrebbe potuto imparare qualcosa da un modello vero e proprio che ha solo 5 anni in più di lui, e invece no ha preferito starsene seduto a un tavolo e portare a casa 13.000 euro, premio per il suo meritato secondo posto, soldi però che in una settimana sicuramente già si assicura dall’alto del suo faraonico stipendio.

Tornato in Friuli ad attenderlo c’erano i Pozzo con il contratto in mano. Una separazione inevitabile, frutto di un susseguirsi di comportamenti discutibili e inqualificabili. Zero presenze in Italia non sono certo un bel marchio di fabbrica per il mercenario calciatore spagnolo, che ora andrà alla ricerca di altri lidi da “conquistare”. Tante esperienze in carriera, forse proprio a causa di un carattere opinabile. A Liverpool venne messo fuori rosa a seguito di alcune dichiarazioni in cui criticava l’attuale allenatore del Napoli Rafa Benitez. Anche in Turchia, la terra che gli è stata più riconoscente o forse solo troppo permissiva e indulgente, ebbe dei problemi, venne attaccato per lo scarso impegno in gare e allenamenti e si rese protagonista di una lite furibonda con Felipe Melo. Anche ad Udine in questa breve parentesi è stato poco costante negli allenamenti e perennemente fuori condizione, Stramaccioni stava pensando di spostarlo da esterno a mezz’ala, mossa alquanto azzardata, ma forse il calciatore spagnolo pensava davvero dall’alto della sua prestigiosa e fin troppo prospera carriera di assicurarsi un posto da titolare, non aveva fatto i conti però con una società che da sempre mette in primo piano l’uomo e non il calciatore.