Stesso modulo iniziale, stessa dinamica di gioco, stessi cambi e stesso risultato. Sembra quasi di guardare per la seconda volta Cesena-Inter. La squadra nerazzurra scende in campo contro la Sampdoria con il solito 3-5-2 e i primi 45 minuti sono caratterizzati da un gioco noioso, statico e privo di emozioni a cui i tifosi interisti sembrano essersi ormai rassegnati. Dopo 90 minuti arriva il goal, su rigore, che regala ai nerazzurri una vittoria importante. Un attaccante per un attaccante, un’ala sinistra per un’ala sinistra: sono questi i cambi di Waletr Mazzarri che, ieri, ha dato ulteriore prova della sua originalità effettuando per la terza partita consecutiva il cambio Obi-Mbaye. Sono 6 punti che danno fiducia sia ai giocatori, che potrebbero così ritrovare la motivazione già da tempo perduta, sia allo stesso allenatore, che rischia la panchina nerazzurra al primo passo falso.

Sono comunque punti sudati, senza un gioco definito, senza spettacolo in campo, e questo non dovrebbe accadere in società come l’Inter, soprattutto contro squadre minori. I tifosi interisti sono preoccupati per il futuro della loro squadra, in particolare pensano alle partite più difficili, e non sanno come l’équipe nerazzurra potrá superare tali ostacoli in campo con un metodo di gioco così confuso e lento. A complicare tutti ci sono anche gli infortuni, ieri prima Hernanes e poi Kovacic hanno dovuto lasciare il campo. La responsabilità è in gran parte anche del preparatore atletico, Giuseppe Pondrelli, scelto da Walter Mazzarri. A sua discolpa, cosà inventerà questa volta il coach nerazzurro?
Il mister dovrá dunque trovare una tattica di gioco diversa, dovrá cercare di motivare i giocatori e renderli grintosi e vogliosi di arrivare primi su ogni pallone, velocizzando ogni mossa. Non si può andare avanti con i rigori per tutto il campionato, ma bisogna raggiungere la zona Champions League, per riportare l’Inter a giocare agli alti livelli a cui era abituata fino a pochissimi anni fa.