Paola Egonu.
La ragazzina del Club Italia, 17 anni lo scorso 18 dicembre, ha affondato la flotta belga, a dire la verità senza troppi altri aiuti dalle sue compagne di squadra.
L’Italia inizia male, malissimo con un pesantissimo primo set perso a 16 in cui il vero avversario da battere è stata l’Italia stessa. Le belghe hanno semplicemente colto l’occasione ed imposto il loro gioco senza resistenze.
Bosetti di nuovo schierata nel sestetto di partenza, con tantissime difficoltà in attacco poi sostituita da quella che si è rivelata la punta di diamante di una nazionale a tratti veramente poco apprezzabile.
Se avessimo perso questa partita contro il Belgio, potevamo dire addio definitivamente al sogno olimpico di Rio 2016, pass che sicuramente non si conquista mostrando il gioco troppo spesso messo in pratica dalle ragazze di Bonitta.
Dall’altra parte della rete c’era quello di cui avevamo bisogno noi: determinazione, costanza, testa e concentrazione. Il Belgio ha potuto contare su un buon gioco con i centri e su una Van Hecke in forma come si era già visto ieri nella partita contro la Polonia.
C’era invece rassegnazione sui volti di Del Core e compagne finché qualcosa non si è finalmente risvegliato e le azzurre hanno finalmente iniziato a giocare, in buona parte merito delle più giovani che hanno messo in campo freschezza e i celeberrimi occhi della tigre.
Alessia Orro è stata in grado di mostrare da una parte dei gesti più consoni ad alzatrici veterane, dall’altra ci ha fatto fermare il battito con quell’alzata sbagliata per Danesi in fast al tie break. In generale comunque, tanta, tantissima stima a questa diciottenne sarda per la gestione di una partita difficilissima come questa.
La Del Core ha dimostrato di essere un grande capitano e una grande giocatrice fino alla fine del match, sacrificandosi tanto soprattutto in seconda linea e giocando con la testa nei momenti più difficili, e ce ne sono stati tanti.
Inizia Centoni da posto 2, ma non va come speravamo. Dentro Diouf che purtroppo non porta quel salto di qualità che serviva alla squadra, con troppi muri subiti e troppi pochi fatti ai danni delle attaccanti belghe.
E il match non poteva che essere concluso da un ace della Egonu, che ci ha fatto davvero vedere la luce in un tunnel che sembrava davvero non avere fine.
Domani in campo contro la Polonia, dobbiamo essere concrete da subito. Noi ci siamo.
egonu