L'abbraccio dei giocatori della Roma dopo il momentaneo 1-0 siglato da Iturbe.

Le riserve dell’Empoli escono a testa alta dall’Olimpico, battute dall’ennesima Roma irriconoscibile delle ultime settimane soltanto grazie ad un rigore che molto probabilmente non c’era. Eppure la partita si era messa subito in discesa per i giallorossi, passati in vantaggio dopo cinque minuti grazie al ritorno al gol di Juan Manuel Iturbe, precedentemente a secco dalla sfida del 5 ottobre in casa della Juventus. Ma come accade da qualche tempo, la squadra di Garcia dura solo un tempo. Oggi il primo, ben giocato soprattutto dal solito Totti, da Nainggolan e dall’autore del gol, apparso vivace e volenteroso. La ripresa, a parte un’occasione clamorosa sprecata in apertura da Destro, regala agli spettatori una Roma abulica, incapace di offendere e di creare pericoli alla porta avversaria, che finisce per perdersi in una fitta e inconcludente rete di passaggi. Così l’Empoli, infarcito di riserve ma messo benissimo in campo dall’ottimo mister Sarri, riesce a interpretare al meglio la sua partita: linea difensiva alta, attesa e ripartenze ficcanti.

Come quella che a dieci minuti dal termine dei tempi regolamentari consente a Verdi di bruciare un Astori ancora una volta non impeccabile e pareggiare il conto. Nei supplementari, poi, la stanchezza delle due squadre permette alla voglia dei singoli di fare la differenza, regalando alcune occasioni importanti fallite da entrambe le parti. L’episodio chiave, come detto, è il rigore assegnato dall’arbitro Di Bello al 113′ per un fallo quantomeno dubbio di Zielinski su Paredes e trasformato da De Rossi, bravo e coraggioso a prendersi la responsabilità della trasformazione tra i fischi dei delusi tifosi romanisti. A dirla tutta, nei primi 45 minuti la Roma aveva reclamato un rigore per un fallo su Iturbe che sembrava esserci. Resta il fatto che una decisione del genere a pochi minuti dal 120esimo farà certamente discutere nella misura in cui si è rivelata decisiva ai fini del risultato. Alla fine dei conti, l’ennesima sfilza di complimenti è solo una piccola consolazione per i toscani, che si confermano comunque squadra arcigna e difficile da affrontare per chiunque.

La Roma, invece, passa ai quarti di finale, dove incontrerà la vincente di Fiorentina-Atalanta. Ma la strada per ritrovare lo smalto perduto appare decisamente in salita: la sfida al ‘Franchi’ di domenica sera racconterà se per i giallorossi la corsa scudetto potrà continuare a rappresentare la realtà o tornerà invece ad essere il solito sogno irraggiungibile.