Nel day after della super sfida Juventus-Roma proviamo a smorzare i toni e analizzare la partita in sé per quello che ha dato e ha fatto vedere sul campo a prescindere dalle decisioni arbitrali che indubbiamente hanno compromesso il normale svolgimento della gara e condizionato il risultato finale. In una gara come quella di ieri, concitata, nervosa e ricca di capovolgimenti non era facile rimanere concentrati sul pezzo vista anche l’importanza del match, ma Kostas Manolas è stato quasi perfetto, a parte il duello di testa perso con Morata culminato nella traversa dello spagnolo, e la mini rissa provocata al 88′.

Una vera e propria statua corinzia al centro della difesa giallorossa, il greco ha saputo trasmettere fiducia ai compagni di reparto Yanga-Mbiwa e Holebas, all’estremo difensore Skorupski e ha saputo comandare la retroguardia da vero leader assumendosi sulle spalle le responsabilità degli assenti Castan e Astori e di De Rossi, coadiuvato dal granitico Keita. Manolas, classe ’91, è arrivato da poco più di un mese a Trigoria con il difficile compito di sostituire Mehdi Benatia ma finora la difesa giallorossa è apparsa altrettanto efficace, se non addirittura a sprazzi più sicura, rispetto a quella dello scorso anno. Anche ieri, la Roma, non è sembrata in affanno nonostante i 3 gol subiti allo Juventus Stadium, dei quali 2 su calcio di rigore giusti o inventati che siano, e uno che regolare o non regolare non deve adombrare il bel gesto tecnico di Leo Bonucci.

Difensore tecnico, abile nel gioco aereo, carismatico, dotato di notevole abilità tattica e di una buona velocità nonostante i suoi 189 centimetri. Chiedete a Pogba, Asamoah e Tevez cosa pensano del greco. Certamente vi risponderanno che si tratta di un grande difensore, visto che il francese ieri non si è visto granché e l’Apache a parte i 2 rigori non è che si sia visto troppo. Magari non chiedetelo a Morata, l’unico riuscito a batterlo in un duello ieri e alla fine ripagato da Manolas con un duro faccia a faccia, terminato con entrambi i giocatori espulsi. Una prestazione quasi perfetta rovinata da un gesto che, per quanto possa essere giustificato da un arbitraggio disastroso e da un intervento pericoloso dello spagnolo, certo non gli fa onore ma anzi gli costerà qualche giornata di squalifica e tante critiche. Bacchettato anche da Garcia a fine partita, siamo certi che questo episodio gli servirà di lezione, ma state tranquilli romanisti, non rimpiangete Benatia, Sabatini vi ha portato un campione.