Come Brasile-Germania. Un 1-7 senza storia, clamoroso e scioccante. La Roma esce dall’Olimpico comunque fra gli applausi dei propri tifosi ed un coro fragoroso all’interno dello stadio: “Vinceremo il tricolor”.
Un’umiliazione storica, che rimanda a quel lontano 2007, quando a rifilarne sette ai giallorossi fu il Manchester United. E ieri sera, come allora, il match terminò già al primo tempo: all’Old Trafford il parziale era di 4-0; contro il Bayern addirittura 0-5. Le grandi squadre, però, si vedono in questi momenti. La Roma, di sicuro la squadra che gioca il miglior calcio attualmente in Italia, non può e non deve accusare il colpo. Ma ripartire, e subito, già dall’insidiosissima trasferta di sabato contro la Sampdoria, terza della classe.
Rudi Garcia ha ammesso di aver sbagliato e si è preso tutte le responsabilità: ieri sera la sua squadra era troppo brutta per essere vera. Dagli errori di De Sanctis, al fantasma Pjanic, passando per l’imprecisione sotto porta di Gervinho (nonostante sia stato il più pericoloso, ndr): niente è andato per il verso giusto. L’errore del tecnico francese è stato soprattutto quello di credere di potersela giocare a viso aperto contro i mostruosi bavaresi, dotati di corsa, fisicità e potenza.
Una Roma che ne esce ridimensionata, ma che non deve arrendersi al primo ostacolo. La debacle subita davanti ai propri tifosi deve essere subito messa in archivio, nel cassetto delle figuracce, e serve a far tesoro degli errori da non ricommettere tra qualche partita, quando saranno ancora i tedeschi gli avversari della squadra capitolina. Forse troppa ansia e pressione nell’ambiente giallorosso, per una squadra appena tornata nell’Europa che conta dopo anni d’inferno.