Il presidente americano della Roma James Pallotta sogna un match di portata storica da far disputare dalla sua Roma all’interno del Colosseo. Intanto la formazione giallorossa si avvicina quasi silenziosamente al match di questa sera contro il Bayern all’Allianz Arena. La dichiarazione di Pallotta ha uno scopo sia pubblicitario che strategico: da una parte l’eventualità (oggi utopia) di un match di calcio nel Colosseo si caratterizzerebbe come un evento storico, incredibile che andrebbe a rilanciare numerosi settori. Intanto rilancerebbe l’immagine dell’As Roma che potrebbe avere un ritorno a livello di brand eccezionale. In seconda battuta far rivivere il Colosseo significherebbe riportare in scena un luogo che per centinaia di anni è stata l’Arena dove i romani si riunivano per assistere agli spettacoli dei gladiatori. Scontata la trasposizione dei gladiatori dell’Antica Roma con gli 11 gladiatori in campo vestiti di giallorosso (rimanendo nel periodo ipotetico). Un luogo, il Colosseo, che oggi è visitato da milioni di turisti ogni anno ma che non è praticamente quasi mai usato per eventi al suo interno viste alcune difficoltà a livello logistico e strutturale.
Ma Pallotta ha lanciato l’idea che inizia a stuzzicare in tanti, anche noi.
Lui ha già in mente tutto. Una pay per view da 25 dollari da proporre a tutti gli abitanti della Terra. Pallotta stima che 300 milioni di persone potrebbero acquistare l’evento perchè una partita nel Colosseo difficilmente si rivedrebbe più. Un incasso da reinvestire in progetti benefici che mirano a restaurare i monumenti della città. Progetto ambizioso ma non perfettamente realizzabile, quantomeno 11 contro 11. Infatti, le dimensioni del Colosseo non consentirebbero una canonica partita di calcio, l’arena è lunga 86 metri e larga 54, troppo poco per il calcio. Si dovrebbe giocare a ranghi ridotti, ad esempio, a otto. Con un’ottima campagna pubblicitaria forse il pubblico che compra il match da casa ci farà poco caso. L’idea è bellissima. Vedremo quali possibilità ci saranno per realizzarla.
L’idea di Pallotta potrebbe essere allargata anche ad altri scenari straordinari che potrebbero essere il palcoscenico per una sola notte di match indimenticabili. Gli appassionati di storia della boxe sanno bene che il match più importante di sempre fu fatto in Africa, nell’ex Zaire. Si tratta del Rumble in the Jungle fra Mohammed Alì e George Foreman. Un evento, anche quello, planetario. Perchè non rifare eventi di simile portata?
La vie da intraprendere sono essenzialmente due: fare un evento (di qualsiasi sport appetibile per una larga platea internazionale) in un contesto eccezionale, da sogno come il Colosseo o i Campi Elisi a Parigi oppure, tornando in Italia, a Piazza Duomo a Milano oppure sfruttare una rivalità eccezionale in questo periodo sportivo e riproporla in un main event all’interno di un contesto difficile e devolvendo parte dei ricavi dell’evento a progetti legati alla riqualificazione del quartiere, all’educazione dei bambini di quella zona difficile. In Italia, come all’estero, di zone ad alto rischio delinquenza, purtroppo ne abbiamo tante. Fare un evento straordinario potrebbe rappresentare un riscatto morale per un’intera cittadinanza e un’opportunità per ripartire.