Il calciomercato è una variabile impazzita che, soprattutto negli ultimi giorni, riserve delle sorprese nemmeno immaginabili fino a qualche tempo fa. Prendete l’esempio di Mehdi Benatia, nuovo difensore del Bayern Monaco, venduto dalla Roma per una cifra vicina ai 30 milioni di euro (compresi bonus e tanto altro). Il centrale marocchino, seppur avesse fatto capire la sua intenzione di lasciare la casacca giallorossa, era stato dichiarato incedibile da Walter Sabatini ma si sa, il denaro vince su tutto, anche sulle parole. Al posto del 27enne ex Udinese, il club capitolino ha acquistato senza nessuna remora il giovane greco Konstantinos Manolas, pagato 13 milioni di euro e prelevato dall’Olympiakos.
Una mossa di mercato coraggiosa che, ancora una volta, evidenzia i limiti di una società, quella del presidente James Pallotta, poco propensa a voler aprire un ciclo con una serie di calciatori che hanno fatto bene fino a qualche tempo fa. Capiamo le esigenze di bilancio, le plusvalenze, ma ripetere gli errori è sinonimo di poca organizzazione. Rudi Garcia, che ci descrivono come un allenatore infastidito della partenza di Benatia, dovrà riorganizzare la difesa con un nuovo calciatore, rischiando di minare quella organizzazione di gioco, fondamentale nel dare del filo da torcere alla Juventus durante l’avvincente Serie A della scorsa stagione. Per quest’anno, l’obiettivo dichiarato della Roma è quello di vincere lo Scudetto e, l’oneroso acquisto di Iturbe faceva presagire tutto questo già due mesi fa.
Adesso, con Leandro Castan, calciatore forte ma bisognoso di un “collega” più sicuro, che potrebbe andare in difficoltà alla prima occasione (l’annata Zeman-Andreazzoli insegna), le cose per il reparto arretrato per la Roma andrebbero a peggiorare. Poi c’è la questione programmazione, già citata poc’anzi, con un club che per vincere non ha bisogno di vendere i suoi pezzi pregiati ogni anno, acquistando scommesse che non potranno essere sempre azzeccate. Però, per i conti, per mettere a posto le casse societarie, questo e altro.