Irlanda-Scozia
L’Irlanda si salda al terzo posto nella classifica finale del Sei Nazioni dopo un inizio di torneo titubante. A Dublino un Jonathan Sexton in forma smagliante trascina gli Irish alla vittoria contro gli Scozzesi, i quali pagano cara la loro indisciplina in campo.
Partita nervosa all’Aviva Stadium. Nella fase iniziale di gioco, ogni fallo commesso in zona punti si traduce in un calcio convertito rispettivamente da Sexton e Laidlaw. Al 20’, proprio quando il parziale dice 9 a 3 per l’Irlanda, arriva la prima meta dell’incontro da uno spunto personale di Stuart Hogg, il quale scappa a tutti i difensori verdi e va a schiacciare la meta dopo aver bruciato 50 e passa metri di campo. Arriva anche la trasformazione di Laidlaw e la Scozia si porta in vantaggio sul punteggio. Passano 3 minuti e gli Irlandesi sviluppano una pericolosa maul da una rimessa laterale. La cassaforte è ben eseguita, ma il suo avanzamento viene arrestato illegalmente da un ingresso laterale di Barclay, costretto a uscire per 10 minuti. In superiorità numerica l’Irlanda riesce finalmente a segnare la meta, firmata CJ Stander. Sexton non sbaglia dalla piazzola e porta nuovamente avanti i suoi. Irlanda sente l’odore del sangue e vuole trarre il massimo dalla situazione favorevole. Passano appena pochi minuti e Sexton mette in crisi la retroguardia scozzese con un calcetto che manda in confusione Hogg e Seymour e tra i due litiganti, Earls gode. Il numero 11 in maglia verde recupera infatti l’ovale e lo va a depositare oltre la linea di meta in assoluta tranquillità. Sexton questa volta non trasforma, ma il punteggio gli sorride comunque. Prima della ripresa la Scozia accorcia le distanze di 3 lunghezze grazie ancora al piede di Laidlaw. L’equilibrio di inizio ripresa viene interrotto da una splendida azione dei trequarti irlandesi che arrivano fin dentro i 5 metri ospiti, ma a sventare meta fatta è un provvidenziale Stuart Hogg che intercetta la palla e si rifugia in rimessa laterale. Passano pochi minuti e i padroni di casa trovano la meta che spezza in due la partita con Connor Murray, che dopo un paio di raccogli-e-vai dei suoi avanti, beffa le guardie e segna in tuffo. La Scozia però non molla e al 56’ riesce a segnare la meta della riapertura dei giochi col maggiore dei fratelli Gray, Laidlaw non può sbagliare e Scozia e -8. A metà ripresa le squadre scontano l’inevitabile stanchezza fisica, ma anche mentale. Al 67’ infatti Dunbar commette un’ingenuità accanendosi su Sexton su un raggruppamento e viene cacciato per 10 minuti da Pascal Gauzere. Ancora una volta gli Highlanders pagano a caro prezzo l’inferiorità numerica, subendo la meta di Toner al 69’. Dalla piazzola Sexton non tradisce, Irlanda 35, Scozia 20. Nel finale due accenni di rissa che innervosiscono entrambe le squadre, in particolare Sexton anch’egli vittima del cartellino giallo di Gauzere. A un minuto dalla fine, Dunbar appena rientrato si fa perdonare andando a segnare la meta, ma è troppo tardi, non c’è più tempo per una possibile rimonta e dopo 80 minuti l’Irlanda si impone sul punteggio di 35 a 25.


Francia-Inghilterra
Gli Inglesi vincitori del titolo con una giornata di anticipo si laureano anche primi della classe dopo aver schiacciato la compagine francese allo Stade de France. Blues che vengono così confinati al penultimo posto in classifica in quest’edizione Sei Nazione, una posizione finale indebita per una squadra che in quanto a singoli talenti è seconda forse soltanto all’Inghilterra.
Partita viva ed esaltante sin dal primo minuto con entrambe le squadre che provano a imporsi. I primi 3 punti portano il nome di Machenaud, ma al 5’ risponde Farrell, anch’egli dalla piazzola. I primi guai in casa Blues arrivano al 12’ con la meta inglese proveniente da un ottimo spunto di Danny Care che punisce la disattenzione francese intorno ad un raggruppamento e con l’infortunio di Trinh-Duc nella medesima azione, sostituito da Plisson. Al 15’ Machenaud accorcia le distanze, ma l’Inghilterra trova poco dopo la sua seconda meta con Dan Cole. Farrell aggiunge ulteriori due punti e ospiti che provano a scappare. La Francia dimostra di possedere un buon gioco, ma altrettanto competente e fisica è la difesa Inglese che infrange ogni tentativo offensivo dei galletti. Di fronte all’impossibilità di trovare la marcatura pesante, i Francesi continuano a racimolare punti grazie a Machenaud, particolarmente ispirato dalla piazzola in questo match, prima al 29’ poi al 39’. I primi 40 minuti si chiudono sul punteggio di 17 a 12 per gli Inglesi. I Blues escono galvanizzati dagli spogliatoi, ma ancora una volta i loro avversari non concedono loro la gioia della meta. Continua il duello Machenaud-Farrell dalla piazzola nel primo quarto d’ora di gioco della ripresa. E’ di nuovo il numero 9 francese a portare i suoi sul -2, passano 120 secondi e Farrell rettifica il gap tra le due squadre a cinque punti, ma pochi minuti dopo si ripresenta dalla distanza il solito Machenaud che non tradisce. Al 56’ minuto arriva la svolta: da una mischia chiusa inglese si stappa Billy Vunipola che fa tanta, troppa strada e viene fermato in modo tardivo da Le Roux. Ben Youngs tira fuori velocemente il pallone dalla ruck, attacca la linea e calcia intelligentemente per Watson che recupera la palla, resiste al placcaggio di Fofana e segna la meta, non trasformata da Farrell. Più preciso del centro inglese è invece Machenaud che converte l’ennesimo calcio di punizione francese, tutti suoi i 21 punti francesi. Ultimi 15 minuti di una partita tutta da scrivere. I Blues sembrano avere qualcosa in più ma al 72’ Farrell conquista tre punti preziosi calciando da metà campo e replica al 77’ portando i suoi per la prima volta oltre il break. Tre minuti al termine, i Francesi in inferiorità numerica dopo l’infortunio di Chiocci e sotto sul punteggio di 31 a 21 non possono far altro che attendere il fischio finale.