Scozia-Inghilterra
La splendida cornice del Murrayfield di Edimburgo fa da sfondo a una partita di difficile interpretazione. In settimana entrambi gli allenatori hanno definito come favorita la squadra avversaria, chi ha ragione dei due? Probabilmente entrambi. La Scozia soffre ancora per la sconfitta inferta al Mondiale dai Wallabies, ma esce tutto sommato a testa alta dalla massima competizione internazionale, pertanto per l’occasione decide di fare ancora affidamento sui protagonisti della Rugby World Cup. Situazione agli antipodi per l’Inghilterra uscita malamente dal Mondiale casalingo, un flop totale che ha indotto l’ex coach Stuart Lancaster a consegnare le dimissioni consensuali. Spazio allora a Eddie Jones, che ha fatto molto parlare di sé per il suo contributo al movimento rugbistico giapponese.

Fasi di studio e squadre ancora in perfetta parità fino al 12’ minuto quando Jack Nowell calcia per se stesso, l’esecuzione è ottimale e la palla ribalza prima della linea di meta scozzese, la raccoglie Stuart Hogg che prova a scappare ma viene braccato dai segugi inglesi che lo costringono ad annullare dentro l’area di meta, beneficiando gli Inglesi di una mischia a 5 metri a loro favore. Mischia che non vuole cedere da ambo le parti, ci pensa allora Billy Vunipola che si stacca e attacca la linea, ma viene fermato dentro 5 metri. Denny Care tira fuori dalla spazzatura una pallone sporcato dagli Scozzesi, cerca e trova George Kruis, che ha il sostegno dei compagni, si allunga con i suoi 198 centimetri e va schiacciare la meta. Farrell trasforma, ma Laidlaw accorcia dalla piazzola al 17’, 7 a 3 per gli Inglesi. Al 28’ Hogg spara un up and under per se stesso, Ford in ricezione si trova fuori dai propri 22 ed è impossibilitato a chiamare il mark, si frange così su di lui l’onda blu degli Highlanders che induce l’arbitro a fischiare un tenuto a loro favore. Si presenta allora un’opportunità di incamerare ulteriori 3 punti per la Scozia, che non viene sfruttata in quanto Laidlaw sbaglia il calcio. 37’ minuto mischia per gli Inglesi che retrocede, salva il possesso Vunipola che si stacca e carica, isolandosi però dal resto della squadra. Il sostegno dei compagni è infatti inefficace e viene sanzionato dall’arbitro con un altro fallo, Scozia dominante nel breakdown. Laidlaw questa volta centra i pali e Scozia che si porta a -1 sugli ospiti in maglia bianca. A 10 minuti dall’inizio della ripresa arriva però la marcatura inglese, dopo un paio di raggruppamenti condotti da Haskell e Robshaw, la palla viene aperta fuori e arriva fino a Jack Nowell che da gas alle gambe, Hogg non può nulla dalle retrovie e assiste impotente alla meta dell’ala inglese sulla bandierina, trasformata poi da Farrell. Alla metà esatta della ripresa arriva un’altra punizione a favore degli Inglesi, che scelgono di andare verso i pali, Farrell è impeccabile dalla piazzola e porta la sua squadra sul +9. La partita però non è finita e c’è tempo per gli Scozzesi per ribaltare il risultato. Ci prova il solito Hogg con un’iniziativa personale al 68’ dopo aver ricevuto un calcio alto, prova a seminare il panico nella difesa inglese, viene però fermato dall’intervento congiunto di Courtney Lawes e Mike Brown, i quali però si trovavano in posizione di fuorigioco, calcio di punizione chiaramente in arrivo per la Scozia, realizzato da Laidlaw, Scozia 9, Inghilterra 15. Agli Scozzesi occorre una meta trasformata per vincere l’incontro e hanno ancora 12 minuti per trovarla, ma gli Inglesi mantengono gli avversari lontani dalla propria linea di meta grazie ad una difesa ben presidiata e ad un accorto gioco al piede, aspettando che l’arbitro fischi la fine della partita.


Irlanda-Galles
Irlanda e Galles hanno conquistato insieme le ultime quattro edizioni del torneo e anche quest’anno sono tra le favorite per il titolo. I Dragoni sono la squadra più esperta del Sei Nazioni, a cominciare dall’allenatore, Warren Gatland, che siede sulla panchina del Galles dal lontano 2008 e conferma per questa nuova avventura gli stessi giocatori di sempre, ai quali si aggiungono un esordiente (Aled Davies) e due ritorni di lunga data (Tom James e Josh Turnbull). Gli Irlandesi puntano ad una storica terza vittoria consecutiva del torneo e hanno tutte le carte in regola per riuscirci, nonostante questa sarà la prima edizione dell’era post O’Connell. La novità più interessante è la partenza da titolare di CJ Stander come n° 6, che conquista così il suo primo cap con la maglia della nazionale, complici anche le assenze di O’Brien, O’Mahony e Henderson nel reparto di terza linea.

Il Galles paga caro un inizio di partita con il freno a mano tirato e subisce l’aggressività degli Irlandesi che si portano subito in avanti di 6 a 0 sul punteggio, grazie a due calci di punizione sapientemente convertiti da Jonathan Sexton. Irlanda che sente l’odore del sangue e continua e pungere al 27’ minuto da una mischia a suo favore. Conor Murray apre il pallone per Robbie Henshaw che si va a prendere il placcaggio efficace di Jamie Roberts, Gallesi che vengono ripuliti dal punto di incontro e palla di qualità a disposizione di Murray, ancora un’altra carica di Jamie Heaslip ma risponde presente la difesa del Galles che raddoppia ogni placcaggio, ci prova anche Jack McGrath ma tiene ancora botta la difesa, alla fine però risolve tutto Murray che beffa Tipuric e segna la meta. Sexton trasforma, ma ecco che alla mezz’ora comincia la rimonta del Galles, con i primi 3 punti siglati da Rhys Priestland. 3 minuti al termine del primo tempo e mischia a 5 metri per i Dragoni che spazzano via i padroni di casa, si stappa Faletau che va fino in fondo e porta la sua squadra sul -5, -3 anzi dopo la trasformazione di Priestland. La ripresa vede il Galles partire più forte, provare subito a fare male e dopo cinque minuti arriva il fischio del direttore di gara che manda Priestland sulla piazzola per il pali e l’apertura gallese non tradisce, prove tecniche di rimonta completate. L’Irlanda gioca molto bene ma non riesce a concretizzare le occasioni che le si presentano, come una ripartenza da touche al 64’, il pallone viene smistato per Sexton che legge benissimo la difesa e attacca il buco che gli si crea davanti, sventaglia a largo per Andrew Trimble che prova a scappare ma viene portato fuori in rimessa laterale dall’ottimo intervento di Tom James. Al 72’ i Gallesi forzano un punto d’incontro difeso male da Toner e inducono l’arbitro a fischiare un fallo a loro favore, chance per Priestland di portare i suoi in vantaggio e l’apertura gallese non delude. Passa appena un minuto e a Priestland risponde Sexton riportando le squadre in parità sul 16 a 16, dopo l’inopinata palla persa di Lloyd Williams che svirgola un calcio nel box di liberazione, la raccoglie Alex Cuthbert pescato in posizione di fuorigioco dall’arbitro. Nel finale succede di tutto, ognuna delle due squadre vuole il bottino pieno, ma si dovranno accontentare di 1 punto a testa, perchè il direttore di gara decreterà la fine del match sul punteggio di 16 a 16.