Nove, le partite consecutive perse dagli Scozzesi finora nel Sei Nazioni, compresa la nostra vittoria a Murrayfield l’anno scorso, che speriamo di replicare anche questa volta all’Olimpico dove gli Azzurri sentono di dover premiare con un successo un pubblico che li sostiene e che fa sentire la propria passione, nonostante i risultati. Gli Scozzesi ci temono e, nonostante danno per assodata la convinzione di esserci superiori, ci considerano la loro bestia nera nel Sei Nazioni. L’Italia però deve dar prova di non essere l’ultima della classe e di meritare un posto nel torneo, dimostrando di poter vincere una sfida assolutamente alla sua portata.
L’inizio della partita non brilla di spettacolarità: 3 avanti in 4 minuti spezzano il gioco e bloccano le avanzate dall’una e dall’altra parte. I primi 3 punti della partita arrivano al 7’ e portano la firma di Haimona che converte un calcio di punizione sanzionante un tenuto a terra. La Scozia però rialza la testa fin dal drop di ripartenza, l’Italia libera in qualche modo i propri 22, ma gli scozzesi ripartono dalle retrovie prendendo campo, complici i troppi placcaggi molli degli Azzurri, e trovano la via della meta al 9’ minuto grazie ad uno spunto di Hogg che ricicla il pallone per Barclay che va a marcare, Laidlaw trasforma e porta gli ospiti sul +4. Insiste la Scozia che sente l’odore del sangue continuando a premere sull’acceleratore. L’Italia non riesce a rallentarne il gioco, i nostri placcaggi non sono mai veramente efficaci e permettono agli Scozzesi di andare costantemente oltre la linea del vantaggio a suon di offload,trovando con Hardie un’altra marcatura alla bandierina, trasformata ancora una volta da Laidlaw. Gli Scozzesi, superato il break, possono ora giocare con maggior tranquillità rendendoci la partita ancor più difficile. Soffriamo l’impeto degli avversari e concediamo loro un altro calcio di punizione. Al 25’ minuto il punteggio dice: Italia 3-Scozia 17. La scossa in casa Azzurri arriva al 28’ minuto. Campanaro, uno dei nostri giocatori più ispirati in questa edizione del Sei Nazioni, suona la carica e galvanizza la squadra, a cui seguono un paio di volate condotto da Garcia e Odiete. Quest’ultimo pesta sulle gambe fin dentro i 5 metri e ricicla il pallone da terra per Ghiraldini che segna la meta al suo ritorno in campo. Haimona aggiunge altri due punti e l’Italia ritorna dentro il break. Ancora problemi in mischia chiusa per gli Azzurri alla ripresa: Cittadini sente la pressione di Dickinson e induce l’arbitro a sanzionare un calcio di punizione a nostro sfavore. Laidlaw non può sbagliare e la Scozia sale a quota 20 punti. Passano pochi minuti e l’Italia si affaccia nuovamente sui 5 metri guadagnando un calcio di punizione. Proviamo a giocare il vantaggio ma la troppa frenesia non ci permette di trovare la meta costringendoci ad accontentarci dei 3 punti, grazie al piede di Haimona. Partita che non si accende e si prosegue a collezionare mischie su mischie. Da una di queste al 54’ ci verrà sanzionato l’ennesimo calcio di punizione, convertito dal solito Laidlaw. Una bella giocata dei trequarti scozzesi al 56’ ci costringe a retrocedere, Minto prova a mettere le mani sulla palla ma perde gli appoggi, calcio di punizione chiaramente in arrivo per gli ospiti e Laidlaw allunga di 13 lunghezze. L’Italia ha bisogno a tutti i costi di una meta per tornare a far sentire il fiato sul collo agli avversari. L’occasione si presenta al 60’ minuto, quando Russell viene punito con un cartellino giallo per aver commesso una scorrettezza in ruck. Capitan Parisse decide di non andare per i pali e di cercare il bersaglio grosso appoggiandosi in touche. Dalla rimessa laterale si svilupperà una nostra azione asfissiante che terminerà con un raccogli-e-vai di Fuser sulla linea di meta. L’arbitro vuole vederci chiaro, chiede il consulto del tmo e assegna la marcatura, trasformata da Haimona, Italia 20, Scozia 26. Gli Highlanders si riportano però oltre il break al 64’: Zanni placcatore non rotola via e ancora una volta Laidlaw è impeccabile dalla piazzola. Non riusciamo a stringere il risultato nei 10 minuti di espulsione temporanea di Russell venendo respinti puntualmente per ben due volte dentro i 22 scozzesi. Il tempo è quasi esaurito e la Scozia chiude i giochi al 78’ dopo un’ottima trasmissione della palla fino ad Hogg, il quale punta due avversari e lascia il cioccolatino a Seymour con uno splendido offload in sottomano. Finisce qui, la scozia espugna l’Olimpico, imponendosi sul punteggio di 36 a 20.