Inghilterra-Galles
L’assassino torna sempre sul luogo del crimine, in questo caso si tratta del Twickenham Stadium, dove il Galles eliminò gli Inglesi dal mondiale casalingo durante la fase a gironi e dove adesso i dragoni sono tornati per cercare di replicare lo scherzo di sei mesi fa e per scavalcare gli Inglesi in classifica. E’ la partita più attesa di questo finesettimana del Sei Nazioni e comincia nel migliore dei modi, con l’Inghilterra che attacca furente schiacciando il Galles sia fisicamente sia tatticamente, dominando sul territorio. La squadra di Gatland è però organizzata e concede poco ai padroni di casa che devono passare dalla piazzola per smuovere il tabellino. I primi 9 punti del match portano tutti la firma di Farrell che converte sapientemente tre calci di punizione nei primi 20 minuti. Maro Itoje, autore di una splendida partita coronata dal titolo di “man of the match”, si rende fin da subito protagonista in un’ottima iniziativa personale in cui evita un paio di placcaggi e vede molto bene l’inserimento di Mike Brown, il quale non può che allargare a largo per Watson che va a schiacciare la prima meta dell’incontro, trasformata da Farrell, che porta gli Inglesi sul 16 a 0 al 32’. Galles prova a reagire ma la difesa inglese è ben presidiata e risponde presente ad ogni assalto ospite, primo tempo che si chiude con un parziale pesantissimo. Nella ripresa a fare la partita sono ancora i bianchi, i quali guadagnano un altro calcio di punizione dopo 6 minuti di gioco, chance allora per Farrell di allungare a + 19 e il centro inglese non tradisce. Serviva un regalo di Ford per riaprire la gara: l’apertura inglese calcia per liberare i propri 22, ma la pressione gallese è notevole e Biggar prima stoppa il numero 10 in maglia bianca e poi va segnare la meta in mezzo ai pali, da lui stesso trasformata. Momenti di tensione al 55’ quando Sam Warburton è costretto a lasciare il campo in barella per un infortunio al collo, ma il capitano rassicura tutti alzando il braccio e ricevendo dagli spalti gli applausi meritati del pubblico. Due calci di punizione in due minuti, tra il 65’ e il 68’, valgono il 25 a 7 per i padroni di casa. Partita quasi ipotecata, ma ecco che al 72’ Cole si fa cacciare per una serie di falli professionali reiterati lasciando i suoi in 14. I Gallesi non si fanno sfuggire l’occasione e si portano a – 4, segnando e trasformando due mete in due minuti. Improvvisamente si gela “Swing Low Sweet Chariot” e gli Inglesi rivivono per 120 secondi l’incubo del mondiale, ma per loro fortuna North pesta la linea del fuori in un ultimo assalto gallese all’arma bianca e la partita finisce qui. Lodevole la rimonta quasi completata dei dragoni negli ultimi 8 minuti, quando chiunque avrebbe preferito aspettare il fischio dell’arbitro e andare sotto la doccia, ma non i Gallesi, i quali, come disse qualcuno, non puoi batterli, al massimo può capitare di fare più punti di loro.


Scozia-Francia
Bellissima da vedere questa Scozia che fa le cose semplici e bene, riuscendo a far sua una partita estremamente difficile contro i Francesi giunti al di là della Manica con l’obbligo di vincere per rispondere agli Inglesi, restare in corsa per il titolo e giocarsela vis-à-vis con i primi della classe a Parigi, all’ultima giornata del torneo. Capitan Laidlaw e festeggia il suo 50esimo cap con la nazionale e suona subito la carica, arringando gli highlanders fin dalla prima azione di gioco, ma la loro troppa frenesia concede alla Francia un calcio di punizione che le permette di uscire dai propri 22 e di risalire il campo. I Bleus vanno in meta dopo appena 5 minuti con Guirado spostato a largo e servito da Fofana al termine di una splendida azione corale. Trinh-Duc sbaglia la trasformazione ed è altrettanto impreciso all’11’, Francia che da un potenziale 10 a 0, resta sul 5 a 0, e sono punti pesanti questi lasciati per strada. La partita è ben condotta da entrambe le squadre, che giocano in maniera speculare, cercando di assorbire la difesa con gli avanti e aprendo il gioco con i trequarti a largo. In 7 minuti la Scozia ribalta il risultato grazie a due piazzati convertiti da Laidlaw che puniscono l’indisciplina francese. I padroni di casa adesso si galvanizzato coscienti di poter far male a questa Francia e, al termine di un’azione prolungata in molte fasi, trovano la meta con Stuart Hogg che scompare dal radar di Fickou e va a schiacciare. Passano tre minuti e la Scozia replica, questa volta con Duncan Taylor, il quale gioca velocemente una punizione e risale il campo dai propri 22 perdendosi per strada tutti i difensori. Laidlaw non sbaglia e porta i suoi sul 18 a 5. Scocca il 40’ minuto, ma prima di rientrare negli spogliatoi c’è tempo per un ultimo assedio francese, al termine del quale Fickou sfugge con eleganza ai difensori scozzesi e segna in tuffo la meta, trasformata da Machenaud. La ripresa si apre con la Scozia che prova ad allungare e la Francia che tenta di restare dentro il fatidico break. Prima Hogg spara da casa sua, convertendo un calcio di punizione, ma all’estremo scozzese risponde poco dopo Machenaud. Ancora un fuorigioco scozzese darebbe la chance ai Francesi di accorciare ulteriormente le distanze di 3 lunghezze, ma i galletti vogliono il bersaglio grosso e si appoggiano in touche, cercando di colpire l’avversario nel suo punto debole, ma perdono miseramente il pallone. Al 58’ un’altra infrazione degli Scozzesi questa volta convince gli ospiti a prendersi i 3 punti dalla piazzola, ma la reazione degli highlanders è ancora una volta immediata: gli avanti impegnano la difesa in mezzo al campo, la palla viene aperta a largo, Scott Spedding sale sparato su Hogg, il quale compie una magia schiaffeggiando alla cieca in aria il pallone per Visser che va a marcare sulla bandierina. La Francia ora ha 8 punti da recuperare in 10 minuti se vuole provare a vincere la partita ed eventualmente anche il Sei Nazioni, che diventano 11 dopo un piazzato di Laidlaw al 75’, troppi anche per la squadra di Guy Novés. Finisce qui, la Scozia vince e convince, deliziando gli spettatori allo stadio e a casa, ma soprattutto infrange i sogni francesi, regalando la corona a suoi eterni nemici Inglesi.