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I Campionati Mondiali di ciclismo su strada Bergen 2017 sono destinati a restare nella storia. Come mai nessuno prima d’ora aveva fatto, Peter Sagan riesce nell’impresa di conquistare la terza maglia iridata consecutiva, battendo al fotofinish il beniamino di casa Alexander Kristoff.

Una vittoria più sofferta delle due precedenti ottenute a Richmond 2015 e Doha 2016, ma tant’è, conta il risultato: rimasto in ombra per 265 dei 268 km, il fortissimo slovacco si fa trovare pronto nello sprint ristretto che decide la gara, mettendo la propria ruota davanti a quella degli avversari, come solo i campioni di razza sanno fare. A chiudere il podio c’è l’australiano Michael Matthews, mentre al quarto posto si piazza l’italiano Matteo Trentin, il più in forma dei nostri e indubbiamente amareggiato per una medaglia di legno che brucia.

Ma ha poco da rimproverarsi l’Italia per quanto fatto vedere: nei quattro anni della gestione Davide Cassani, è stato raccolto in Norvegia il miglior risultato, conseguito al termine di una giornata ben condotta in ogni suo aspetto. Dopo la fuga iniziale da parte di corridori di terzo piano, sono entrate in scena le seconde linee, tra cui il nostro Alessandro De Marchi.

Poi è stata la volta di Alberto Bettiol, Diego Ulissi e soprattutto Gianni Moscon, caduto a tre giri alla conclusione, ritornato in gruppo e infine protagonista di un’azione a due col francese Julian Alaphilippe che poteva lasciare il segno, se i due non fossero stati ripresi ai meno cinque chilometri. Alla fine il tentino viene squalificato per essere rientrato in gruppo, dopo la caduta, dopo essersi fatto trainare per alcuni metri dall’ammiraglia azzurra.

Poi la volata impetuosa di Peter Sagan, il più grande. Raggiunge a quota tre titoli iridati tre grandissimi come Alfredo Binda, Rik Vanstenbergen ed Eddy Mercks, ma più di loro riesce nell’impresa di vincere per tre anni di fila. E la dedica è emozionante perché rivolta a Michele Scarponi, che proprio domani avrebbe compiuto il suo compleanno.