Saint Etienne-Inter doveva essere la partita della svolta ed in un certo senso lo sarebbe stata, se il match fosse durato solo un tempo. Ma le partite di calcio, di minuti ne durano novanta e a volte possono segnare l’amaro passaggio dalla promozione alla bocciatura. È quanto sfortunatamente capitato all’Inter, che inconsapevolmente è tornata ad essere “pazza”, non promossa ma nemmeno bocciata per alcune semplici ragioni.

Sogno o son desto, c’è la linea verde! – Messo alle strette dalla caterva di infortuni che sta falcidiando la rosa, Mazzari è costretto a schierare come titolari Bonazzoli e Mbaye, due atleti che hanno fatto la fortuna della primavera ma che fino ad oggi hanno visto pochissimo il campo. Se ai due si aggiungono giocatori come Dodo, Kovacic e Juan Jesus, giovani anche loro anche se con una certa esperienza, ecco che questa “flebile” linea verde rappresenta un buon motivo per salvare la partita.

Verticalizzare o no, questo è il dilemma! – Una delle accuse rivolte alla squadra poggiava sulla sua incapacità di creare azioni pericolose, nonostante giocatori/registi dal calibro di Kovacic ed Hernanes. Oggi il brasiliano non c’era per infortunio ed il croato non è mai entrato in partita, ma nonostante questo nei primi quarantacinque minuti sono piovute verticalizzazioni che hanno favorito il dominio assoluto dei nerazzurri. Nota positiva si, ma sempre se si esclude il secondo tempo. Perché dopo il gol del pareggio al 50’ i giocatori sono clamorosamente regrediti atleticamente e psicologicamente, perdendo la fiducia in loro e sommando errori su errori.

La voglia – Nella prima frazione di gioco l’Inter sembra aver trovato lo spirito giusto. Quel mordente tipico di quei giocatori desiderosi di convincere e mostrare le loro capacità. Tutto ciò sembrava potesse aprire la strada ad una partita facile. Così non è stato e la qualificazione aritmetica al momento può attendere.

Velocità – Dodo e Mbaye hanno influito e non poco nella rapidità con cui le azioni dell’Inter sono state impostate. Non a caso nel primo tempo le azioni pericolose vengono tutte dai loro piedi, ma questo non è bastato per ottenere la vittoria.

Incapacità di reagire – Dopo il gol del pareggio la squadra è piano piano svanita, regalando il dominio territoriale ai biancoverdi, che per poco non trovavano il gol del vantaggio. Ora i francesi possono ancora sperare nella qualificazione al turno successivo, mentre l’Inter precipita in un momento no che sembra non avere fine, dimostrando di essere incapace di ribaltare le partite.

Troppi errori giustificati – Ancora una volta Vidic incide clamorosamente sull’andamento del match. Trattandosi dell’ennesimo errore è inspiegabile il motivo per cui Mazzarri decida di proporlo come titolare. Il suo passato lo salverà anche dalla panchina, ma non dall’etichetta di “raccomandato”.

In sintesi abbiamo assistito ad un’Inter molto vicina al caso del dottor Jekyll e di Mr. Hyde. Bella e convincente nel primo tempo, brutta ed inguardabile nel secondo. Ma non tutto è perso e tra qualche giorno ci sarà la pausa delle nazionali, due settimane che permetteranno a Mazzarri di trovare la giusta alchimia in vista del derby. Sempre che la sua panchina non salti prima del tempo…