Mauro Zarate giocherà con la nazionale cilena. Il calciatore ex Lazio, attualmente al West Ham, ha deciso di accettare l’offerta di Jorge Sampaoli e vestire la maglia della nazionale cilena, pur essendo argentino.

Zarate con la maglia della seleccion aveva anche vinto un mondiale under 20, nel 2007, circa un anno prima di approdare in Europa, ma non ha mai giocato con la nazionale maggiore. Un lusso cercato a lungo, sognato e alla fine mollato. Il fratello, e procuratore, ha spiegato che analizzando le ultime convocazioni Zarate si sente escluso del tutto, e soprattutto ritiene di essere sfortunato per la presenza contemporanea di Messi, Higuain e Aguero. E ha deciso di giocare per la “Roja”.

Ma come? Semplice, il padre di Zarate è nato a Calama, una città del nord del Cile. E nel calcio di oggi trasformare una nazionalità in una doppia è facile. Viene fatto con la stessa naturalezza con la quale uno di noi beve un caffè. Disarmante. Perché capita che la nazionalità possa diventare una scelta, un qualcosa di facoltativo e non di “scelto dal destino”. Perché se nell’Argentina non c’è spazio, niente allarmismi: c’è il Cile. O si trova un antenato in un altro paese, l’importante è giocare. Non importa per chi. E di questo passo anche le nazionali perderanno il proprio fascino, fino ad essere ridotte ad avamposti di club. Ci auguriamo di no, ma nel frattempo Zarate ha fatto la sua scelta. Tra non molto sarà cileno. Bello, eh?