Si sa, nel mondo, ma anche in Italia, siamo capaci di trasformare notizie infondate, in belle storie da raccontare a nipoti, parenti e amici. Non me ne vogliano i giornali, portali, il macellaio del mio rione, ma quello che sta accadendo a Serey Die ha dell’incredibile. Il motivo? Nel pomeriggio, prima di Colombia-Costa d’Avorio, gara del Mondiale brasiliano valevole per la seconda giornata del Girone C e terminata 2-1 per i “Los Cafeteros”, il calciatore africano è scoppiato in lacrime dopo aver ascoltato l’inno del suo Paese. Direte voi, bella cosa, un calciatore si commuove per rappresentare la propria gente, la propria nazione. Ecco, però, che qualche “personaggio” (volutamente virgolettato) inventa la notizia che può attirare un sacco di visite, di lettori verso il proprio giornale, sito sportivo e tutto ciò che ne consegue. “Serey Die ha pianto per la morte del padre, avvenuta poche ore fa”.
La frase, simile a un racconto fiabesco strappalacrime, fa il giro dello globo e dello Stivale, con quasi tutti i media che scrivono di questa toccante favola. Fortunatamente, nell’era dei social network, delle baggianate che volano via come aquiloni, capita che lo stesso centrocampista della Costa d’Avorio, appresa la notizia che lo riguarda, dichiari sul suo profilo Instagram “Mio padre è morto nel 2004, mi sono emozionato per l’inno”. Una stringa che farà rimanere male tutte quelle persone che hanno marciato su una news falsa, che aveva lo scopo di incuriosire migliaia di lettori che, come tutti ben sappiamo, sono attratte da questi toccanti articoli.