Prosegue la stagione da incubo per le due grandi deluse del calcio italiano: Inter e Milan non pongono fine al loro momento no ed incappano nell’ennesima sconfitta, rispettivamente contro Genoa e Roma, in occasione dell’ultimo turno di campionato. Con la Lazio che ha meritatamente messo in tasca un posto per l’Europa League e l’Atalanta ormai vicinissima allo stesso traguardo, le milanesi sarebbero ancora in lizza per il sesto ed ultimo posto utile per ritornare nel calcio che conta, ma sembra che nessuna delle due squadre voglia darsi da fare per raggiungere l’obiettivo.
Poteva starci per il Milan una sconfitta contro la Roma che, alla prova dei fatti, in questo momento è di gran lunga superiore. Poteva starci, appunto, ma non in queste proporzioni: l’1-4 subito a San Siro lascia l’amaro in bocca non soltanto a Vincenzo Montella, che ce la sta mettendo tutta per far girare la ruota nella giusta direzione, ma anche ai tifosi, sempre più indispettiti dalle prestazioni di alcuni giocatori, puntualmente fischiati a fine partita.
Il distacco avrebbe potuto essere ben più marcato, se Donnarumma non avesse negato a Dzeko e all’ex El Shaarawy la gioia di altre reti.
Ancor più nera la situazione in casa dei cugini nerazzurri: quella contro il Grifone è stata la quinta sconfitta nelle ultime sei partite, arrivata proprio con quell’ex, Goran Pandev, il quale appena sette anni fa festeggiava quel Triplete che alcuni tifosi nerazzurri sogneranno ancora per tanto tempo. Scaricare tutte le colpe sul povero Pioli significa non entrare nel merito della questione che, in casa Inter, è assai più complessa e riguarda espressamente il comportamento di tanti giocatori di fama, ma incapaci di onorare la maglia che indossano.
Duro ma calzante il commento del giornalista Mario Sconcerti, il quale ha affermato che all’Inter, nonostante l’opulenza, “mancano i fondamentali, la voglia di correre […] è persa e stanca, svogliata, egoista […] non ha nessun interesse”, mentre a proposito del Milan ha chiarito di non essersi mai aspettato troppo perché è una squadra da costruire ed è comprensibile che arrivi così smagrita al termine di un campionato comunque estenuante.
Ora è il momento di mettere alla prova le proprietà cinesi: si farà davvero sul serio?