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La 29a.giornata di Serie A ci ha lasciato in eredità diverse certezze: la Juventus non si ferma più pur essendo a mezzo servizio, Immobile merita di staccare il biglietto per andare in Brasile e ciò che dice Mihajlovic và sempre preso sul serio. Da qualche giornata a questa parte il massimo torneo italiano é avaro di emozioni, con verdetti già scritti da tempo, come lo scudetto pronto per essere ricucito sulle maglie dei bianconeri, i posti in Champions assegnati a Roma e Napoli e la lotta per non retrocedere che stenta a decollare.

In fondo ci sono 4 squadre in 4 punti, e pare che non vogliano staccarsi l’una dall’altra. Il Catania ieri ha ceduto contro una Juve stanca ma concreta, i rossazzurri hanno messo in campo tanta grinta che non é servita a domare l’avversario. È bastato un lampo di Tevez ai cinici uomini di Conte per portare a casa i 3 punti e mettere lo spumante sempre più al fresco. L’immaturità del Catania sta tutta nella scelta di non marcare Pirlo per 90 minuti, il leone sarà pure stanco ma resta sempre un leone, e alla fine punisce la sua preda.

A tenere vive le speranze degli etnei ci hanno pensato Chievo, Livorno e Sassuolo. I clivensi si sono arresi dopo appena 45 minuti subendo i colpi giallorossi di Gervinho e Destro. Il Livorno é stato vittima dell’indomìta furia di Ciro Immobile, che si chiede ancora perché si parli sempre di Totti e Cassano quando lui guida con 16 reti i marcatori della Serie A. I neroverdi si sono divorati il rigore del pareggio contro l’Udinese restituendo, molto cordialmente, il favore a Di Natale. L’unica squadra a vincere e a staccarsi dal treno della morte é stata il Bologna, che ha punito il Cagliari di rigore.

Il Verona é sceso definitivamente dal piedistallo di Cenerentola e ha vestito i panni di una Giulietta in stato confusionale. 5 gol presi a Genova da una Samp indiavolata in versione Chelsea e le parole della vigilia di Sinisa che riecheggiano adesso come fossero una maledizione. Per gli uomini di Mandorlini sono 4 le partite senza vittorie.

A mezzogiorno Parma e Genoa hanno scelto, come da pronostico, di non farsi troppo del male. Allora ci ha pensato la pazza Inter a ravvivare la giornata, facendo ciò che le riesce meglio: creare tantissimo, per poi distruggere tutto. Con tanti saluti da parte di un Jack Bonaventura che a fine partita, con grande faccia tosta, ha ammesso il fatto che il risultato abbia premiato un po’ troppo l’Atalanta. Lui intanto ha portato a casa una doppietta e la salvezza. L’Inter e Mazzarri l’ennesima occasione mancata. Il Milan, d’altro canto, non risorge dal coma profondo che lo attanaglia ma, quantomeno, il punto conquistato a Roma ha alzato il morale della banda Seedorf, adesso é un tantino sopra la suola delle scarpe. In molti, intanto, si chiedono se il gioiellino Taarabt sia già tornato in Inghilterra.

Il Napoli, giocando un tempo in inferiorità numerica, ha perso solo nel finale contro la Fiorentina. Ma ciò che più ha fatto discutere i tifosi partenopei sono state le parole di Piccinini, che ha attaccato i gestori del San Paolo, allagato per la forte pioggia: “In tribuna stampa non si vedono ancora ratti e topi, ma arriveranno presto“. Tanto per non farci mancare nulla.

Una giornata di Serie A si chiude come tante altre, senza particolari emozioni da ricordare. Nello stesso momento in Spagna si giocava il “clasico”. Forse provare un po’ d’invidia, per noi che non cambieremmo il nostro campionato con nessun altro, oggi é più legittimo del solito.