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Il tennis è finalmente azzurro e ora è una certezza. È giusto avere ben saldi i piedi per terra, ma è chiaro come il campione di casa nostra stia arrivando e risponde al nome di Yannik Sinner.

A diciannove anni e due mesi, il tennista altoatesino arriva a conquistare il primo titolo della sua giovane carriera e lo fa sui campi in veloce indoor di Sofia, capitale della Bulgaria, al termine di una settimana perfetta.

A capitolare in finale è il canadese Vasek Pospisil, che lotta con merito, ma si arrende in tre set al nostro atleta, il quale, pur non esprimendo il suo miglior tennis, riesce a portare a casa la partita.

E con essa, tanti record che un ragazzo della sua età riesce ad infrangere, a partire dall’ingresso precoce tra i primi quaranta del mondo: salirà al numero 37, per la precisione, a conclusione di una stagione che l’ha visto scalare centinaia di posizioni.

Inoltre, diventa il più giovane italiano di sempre ad alzare al cielo un trofeo: meglio dei vari Adriano Panatta o Corrado Barazzutti, o anche degli odierni Fabio Fognini o Matteo Berrettini.

Ma addirittura da ben dodici anni nessuno così giovane è riuscito ad imporsi in un torneo: l’ultimo fu, nel 2008, il nipponico Kei Nishikori, che vinse a Delray Beach battendo in finale James Blake.

La consacrazione arriva dallo stesso atleta sconfitto oggi, vale a dire Pospisil, che si dice convinto che Sinner possa un giorno arrivare al numero uno del mondo e far suoi i maggiori tornei in carriera.