È stato il primo allenatore esonerato sulle panchine “pro” italiane nella stagione sportiva 2014/2015, ma l’addio di Mario Somma alla Salernitana, deciso dal patron granata Claudio Lotito 72 ore fa, lascerà strascichi sul rapporto tra dirigenze e allenatori nel malandato calcio tricolore. Nella mattinata di oggi l’allenatore 51enne, che annovera nel suo curriculum le panchine di Empoli e Brescia, vittorie di una Panchina d’Argento, Top 11 miglior allenatore d’Italia, tre campionati in tre categorie diverse, oltre a un figlio calciatore, con la Roma Primavera, in questi giorni aggregato alla prima squadra, è stato protagonista di una intensa e verace conferenza al Polo Nautico di Salerno, con cui ha inteso raccontare tutta la propria verità sul repentino divorzio con la Salernitana, oggi allenata da Leonardo Menichini. Alla base dei saluti un sms del direttore sportivo Angelo Fabiani: “Sono all’altezza di Formi-spiega Somma-Mi arriva un messaggio in cui lui mi vuole vedere a casa mia. Se dopo due mesi non è mai voluto venire a casa mia vuol dire che c’è qualcosa di grave. A casa mia ci sono mia moglie, mia figlia e mio genero. Mia moglie mi ha detto che sono un signore, lo dovevo cacciare da casa nostra. E’ arrivato a Latina e mi ha detto che sono esonerato. Motivo? Ci sono troppe chiacchiere… Ma mi faccia il piacere”“.

È proprio la parola “chiacchiere” a destare le maggiori perplessità: termine generico quanto sotterraneo, cosa avrà voluto dire Fabiani con quelle parole? Fabiani non gradiva che Somma spingesse per gli allenamenti a porte aperte e dirigesse le sedute parlando al telefonino, spiega l’allenatore. Poi la multa di 3.900 euro inflitta a Somma dalla società, su impulso di Fabiani, per il parapiglia creatosi ad Eboli dopo l’entrataccia di Paletta su Gabionetta, una cifra consistente in relazione al contratto quasi al minimo federale siglato dal tecnico. Il tecnico pontino si scalda quando il discorso cade sull’argomento tattico ed accusa Fabiani di aver interferito nelle sue scelte: “La ciliegina sulla torta è stata la richiesta di far giocare questo al posto di altri. Per me gioca chi corre, chi suda ed è per questo che voglio le coppie in ogni ruolo. Non gioca l’amico degli amici perché altrimenti avrebbe giocato mio genero Ricci. E quando Lotito giustamente mi ha detto che non si poteva ho chiuso: i ragazzi nello spogliatoio l’avrebbero messo in difficoltà perché sono suocero. La mia formazione tipo fino alla fine del mese sarebbe stata questa: Gori; Colombo, Lanzaro, Trevisan, Giacomin; Giandonato, Pestrin; Nalini, Gabionetta; Cani e Sforzini. Quando ho due centravanti così non temo nulla: stavo facendo le prove per arrivare a questo. Mendicino e Ginestra sono il meglio della categoria e danno ampie garanzie. Mi venne detto a giugno che c’erano giocatori che non rientravano nel progetto, tra cui Foggia e Ciro: Ciro ha capito perfettamente, ha capito che era uno dei personaggi più importanti della squadra perché gli ho parlato davanti a tutti e lui ha accettato”.

“L’Us Salernitana 1919 – si leggeva sul sito granata i 18 agosto – preso atto della situazione venutasi a creare in seno alla conduzione tecnica della prima squadra, e in attesa di determinazioni dell’allenatore fino ad ora non pervenute, le quali saranno oggetto di attenta valutazione nei prossimi giorni, comunica che Mario Somma, a partire dalla data odierna, non è più l’allenatore della Salernitana. La società, al fine di tutelare e garantire continuità al progetto tecnico comunica altresì di aver affidato la guida della prima squadra al signor Leonardo Menichini per l’attuale stagione sportiva”. Così i cilentani congedavano Somma. Ora è arrivata la replica, circoscritta al ds Fabiani, senza nulla contro giocatori, contro i tifosi, la stampa, la coppia Lotito-Mezzaroma e la città. L’invito di Somma resta però unanime: Un grandissimo in bocca al lupo a Menichini. Hai un grande staff di persone serie. Fai le tue scelte. Hai un bel giocattolo in un posto bellissimo. Non posso pensare che questa situazione blocchino gli abbonamenti. Dovete sostenere la squadra, non dovete togliere la passione a Lotito e Mezzaroma, sono due persone vincenti nella vita”