Abbracci, addirittura qualche lacrima appena accennata, gioia immensa. Festeggia così la Bolivia la vittoria nella seconda partita di questa Coppa America che si sta giocando in Cile. La nazionale di Mauricio Soria vince 3-2 contro l’Ecuador ribaltando il pronostico della vigilia. La verde vince una partita in una manifestazione continentale, cosa che non accadeva dal 1997, quando in un’edizione della Coppa America giocata proprio in Bolivia i padroni di casa arrivarono fino alla finale, persa poi 3-1 contro il Brasile di Ronaldo.

La Bolivia vince una partita che ha praticamente chiuso nel primo tempo, per poi lasciarsi andare comunque ai brividi finali quando l’Ecuador ha anche colpito una traversa con una palla che poteva significare pareggio. Il primo tempo è un monologo verde. 3-0, senza tanti giri di parole. E Romel Quiñónez, portiere 22enne alla prima edizione da titolare in una grande manifestazione, para un calcio di rigore a Valencia. O meglio, in 120 secondi succede di tutto. L’arbitro assegna un rigore dubbio, Valencia lo segna e riapre i giochi (sarebbe stato 2-1), poi il direttore di gara decreta la ripetizione dell’esecuzione, e su questa Quiñónez para ma si infortuna al polso. Nulla di grave. Stringe i denti e riprende a giocare, rivelandosi alla fine anche decisivo con diversi interventi. Subisce due gol sui quali non può niente, e prega quando nel finale sembrava battuto prima di essere salvato dalla traversa.

Una vittoria di cuore, oltre che di intelligenza tattica nel primo tempo. Una vittoria che per la Bolivia vuol dire avere un piede e mezzo al prossimo turno, probabilmente senza nemmeno passare dal giochino della classifica delle terze migliori classificate. La Bolivia che vince è un bel modo di rappresentare il calcio sudamericano, e questa Coppa. Uno spot ideale per chi in queste nottate (italiane) estive ha deciso di continuare a tenere in vita la propria voglia di calcio giocato. La Bolivia che vince è il premio alla resistenza di Romel Quiñónez, e di una squadra che probabilmente non arriverà in fondo ma ha vinto una partita in una grande competizione 18 anni dopo, regalando una gioia al proprio paese. E poi chissà.