Óscar Washington Tabárez Silva stabilisce un prestigioso record. Con la panchina numero 167 con l’Uruguay batte ogni record di longevità: mai un commissario tecnico aveva resistito così a lungo alla guida di una nazionale. Anche se non ininterrottamente, ha diretto la squadra del suo Paese nel biennio 1988-1990, insediandosi di nuovo e stavolta senza più lasciarla dal 2006.
Nato a Montevideo nel 1947, ha cominciato la carriera da calciatore nell’Atletico Sud America nel 1967, vestendo poi le maglie del Club Deportivo Italiano (in Argentina), del Montevideo Wanderers, del Feniz, del Puebla e del Bella Vista.
Ma è quando appende le scarpette al chiodo e decide di intraprendere la carriera da allenatore che la sua fama cresce notevolmente. Comincia proprio dal Bella Vista, ma è quando gli affidano la panchina dell’Uruguay che le cose cambiano. Prende parte a Italia ’90 ed esce agli ottavi di finale proprio contro gli azzurri padroni di casa.
Abbandona la nazionale, ma è solo un arrivederci. Giusto il tempo per alte esperienze, a cominciare dagli importanti approdi al Boca Juniors e al Penarol e poi dalla parentesi in Italia al Cagliari (1994-95) e al Milan nel malcapitato anno di transizione tra la fine del ciclo degli Invincibili di Capello e l’inizio di quello nuovo inaugurato dal traghettatore Zaccheroni. Viene esonerato dopo undici giornate e ritorna in Sardegna nel 1999.
Dal 2006, poi, è di nuovo sulla panchina dell’Uruguay dopo l’edizione dei Mondiali in Germania. Così c’è lui nella rassegna iridata sudafricana: la squadra giunge fino in semifinale, dove si arrende solo ai Paesi Bassi e si classifica al quarto posto dopo aver perso la finalina contro la Germania. E l’anno successivo, con una squadra collaudata, arriva al trionfo in Copa America in casa dell’Argentina, trionfo atteso nel suo Paese da sedici anni.
Si qualifica anche a Brasile 2014, ma dopo aver eliminato l’Italia nella prima fase, viene sconfitto dalla Colombia agli ottavi di finale. Ora, mentre è in corsa per le qualificazioni al mondiale di Russia 2018, raggiunge questo traguardo delle 167 panchine.