Il tennis femminile ha una nuova stella, molto diversa dalle altre. Nel giorno in cui si dovrebbe parlare solo della clamorosa sconfitta di Serena Williams, spazzata via dalla sorprendente spagnola Muguruza, al Roland Garros l’argomento del giorno è Taylor Townsend. Un nome che probabilmente non vi dirà nulla ma di cui, ne siamo certi, sentirete parlare a lungo. La statunitense, classe 1996, ha letteralmente entusiasmato l’esigente pubblico parigino del Suzanne Lenglen, sconfiggendo la padrona di casa Alizee Cornet, che la precede di 184 posti in classifica. Niente di eccezionale, diranno in molti. Certo, una diciottenne che batte una testa di serie in un torneo del grande Slam è senza dubbio una notizia importante, ma non così tanto da oscurare la prematura uscita di scena della numero uno del mondo. E allora perchè questa enorme risonanza mediatica?
Il motivo è semplice ed incredibile allo stesso tempo. La Townsend, a livello fisico, è un’autentica eccezione nel mondo del tennis e dello sport in generale: con un’altezza di 168 centimetri e un peso di 80 chilogrammi, è praticamente agli antipodi rispetto alle sue colleghe. Sicuramente sovrappeso, ai confini dell’obesità come tante sue coetanee. La sua vicenda è oggetto di discussione da oltre due anni, e ha scatenato già feroci polemiche tra pubblico e addetti ai lavori. Tutto nasce nel 2012 quando Taylor, dotata di un talento innato e capace di sopperire con le qualità tecniche ad evidenti limiti di mobilità, sale al primo posto della classifica juniores. Il Wall Street Journal scopre che la USTA (federazione tennistica statunitense) le aveva negato i rimborsi per le spese di viaggio di iscrizione agli US Open (sarà la madre a sostenere questi costi), fino a quando non avesse recuperato una migliore forma. Un’intervista rilasciata a Good Morning America fa definitivamente esplodere il caso su tutti i media nazionali, ed emerge che la federazione ha imposto alla giovane giocatrice allenamenti specifici per dimagrire. Scende in campo anche Serena Williams, con parole piuttosto pesanti nei confronti della USTA: “Per una donna, in particolare negli Stati Uniti, in particolare per un’afroamericana, non ha senso avere a che fare con cose simili. Le atlete hanno forme, taglie e colori della pelle diversi“. Il presidente Patrick McEnroe (fratello di John), con evidente imbarazzo, riesce faticosamente a ricucire la querelle, ribadendo però che la discussione verte sul benessere e sulla salute delle atlete, non sul loro aspetto fisico.
In questo contesto difficile, soprattutto per una ragazza della sua età, Taylor continua a far parlare di sè anche per i risultati tennistici. A livello giovanile conquista gli Australian Open e la finale del torneo di Wimbledon, ed ora esplode anche nel circuito Wta conquistando il terzo turno del Roland Garros. In barba ai pregiudizi ed alla bilancia, la diciottenne di Chicago si gode il momento ed incassa anche i complimenti di Andy Murray che, con un tweet, le ha espresso tutta la sua ammirazione.
Senza dimenticare che, con questo risultato, la Townsend si è già assicurata la possibilità di entrare nelle prime 150 del ranking mondiale. In bocca al lupo, piccola grande Taylor.