Dopo la finale di Coppa Davis che chiude l’anno di tennis, si può fare un bilancio di questo 2014 per vedere chi si è distinto nel bene e nel male.
Top
Federer
Il 2014 è stato indubbiamente l’anno dell’ennesima rinascita per il Re del tennis che in molti, troppi, avevano dato per finito dopo il pessimo 2013, condizionato, però, dai prolungati problemi alla schiena. In questo anno Roger Federer ha vinto ben 5 trofei, di cui 2 Masters 1000 (Cincinnati e Shangai per la prima volta), a cui va, ovviamente, aggiunta la recentissima prima Coppa Davis, ultimo tassello di una carriera straordinaria. Il campionissimo di Basilea ha disputato altrettante finali, tra cui spicca quella di Wimbledon, persa solamente al quinto set dopo una strepitosa rimonta nel quarto set (da 2-5 a 7-5) in quella che rimarrà nella storia come una delle più belle finali degli Slam. Un’altra conferma dell’ottimo 2014 disputato da Federer è data dalla posizione in classifica: numero 2 alla fine di quest’anno e molto vicino al numero uno, Djokovic, mentre alla fine del 2013 era solamente numero 6
I motivi di questo ritorno di Federer sono, essenzialmente, due: la nuova racchetta e la collaborazione davvero proficua col suo idolo ed ex campione di tennis, Stefan Edberg.
Djokovic
Il campione serbo ha vinto ben 6 titoli in questo 2014, tra cui spiccano il secondo Wimbledon in carriera, vinto al quinto set contro Federer in un match epico, e 3 Masters 1000 (Indian Wells, Miami e Roma) e le ATP Finals, vinte senza giocar la finale per l’infortunio di Federer. Tutti questi titoli non potevano non riportare il fuoriclasse serbo in vetta al ranking, posizione che occupa ancora nonostante il tentativo di Federer di insidiarlo fino alla fine.
Anche lui come Roger ha instaurato una collaborazione proficua con un ex campione di tennis, Boris Becker. Per Djokovic il 2014 sarà da ricordare anche per motivi extrasportivi, quali il matrimonio con la storica fidanzata, Jelena, e la nascita del primo figlio, Stefan.
Wawrinka
L’altro grande tennnista svizzero ha vissuto un 2014 tra alti e bassi ma tra gli alti rientrano il primo Slam in carriera, gli Australian Open, il Masters 1000 di Montecarlo, e la Coppa Davis in cui ha giocato un ruolo decisivo sia nel convincere Federer a parteciparvi con convinzione e poi anche in campo, in particolare nella finale contro la Francia.
Ecco perchè mi è sembrato opportuno inserire anche Wawrinka nei top nonostante non sia stato molto costante.
I giovani
Per finire, vanno messi nei top anche alcuni giovani e precisamente Raonic, Nishikori e Dimitrov. I primi due hanno coronato il loro bel 2014 con la qualificazione alle loro prime ATP Finals, dove il giapponese è anche andato in semifinale, mentre il promettente bulgaro l’ha soltanto sfiorata.
Sia Raonic che Nishikori devono i loro progressi e miglioramenti agli aiuti di ex tennisti: Ljubicic segue il canadese, mentre Chang collabora con il connazionale Nishikori.
Flop
Nadal
Come? Nadal nei flop? Ebbene sì, perchè sarà anche vero che il tennista spagnolo ha vinto in questo 2014 il suo nono Roland Garros, ma poi che altro ha fatto? Poco o nulla e la vittoria dello slam francese ormai non fa più notizia. Per la cronaca, oltre al già citato Roland Garros, 3 titoli, davvero pochi per uno come lui, di cui solo un Masters 1000,a Madrid, vinto perdipiù con Nishikori infortunatosi durante la finale quando era in vantaggio.
Il 2014 di Nadal è stato caratterizzato, soprattutto, dagli innumerevoli infortuni, su cui molti nutrono ormai forti perplessità.
Murray
Un altro dei Fab Four che non può che esser messo in questa categoria. Per il tennista britannico solo 3 titoli, tra cui nessuno Slam e nemmeno un Masters 1000. Evidentemente Murray non si è ancora ripreso del tutto dall’operazione alla schiena effettuata a fine 2013. A riprova del pessimo 2014, il fatto che si sia qualificato in extremis alle ATP Finals. Da segnalare il cambio di allenatore passando da un ex tennista all’altro,stavolta donna però: ha abbandonato Lendl per affidarsi alla Mauresmo.
Fognini
Poteva esser l’anno dell’ingresso del nostro Fognini nei top ten e invece ciò che ricorderemo del 2014 del ennista ligure saranno, purtroppo, le tante, decisamente troppe, sceneggiate con arbitri e tifosi. L’unica vittoria davvero bella e significativa l’ha ottenuta contro Murray nella partita decisiva dei quarti di Coppa Davis tra l’Italia e l’Inghilterra.
L’impressione è che ormai non crescerà mai più ed è un peccato perchè a Fognini la bravura non manca ma da sola non basta.
La lotta al doping
Su questo fronte c’è, purtroppo, ancora molto da lavorare perchè raramente si sentono di tennisti fermati per doping, quindi vanno aumentati i controlli e fatti in modo più rigoroso. In questa direzione va accolta positivamente, però, l’introduzione del passaporto biologico. Questo strumento è una tecnica antidoping della WADA che consiste nel tracciamento nel tempo dei parametri ematici dell’atleta. La squalifica per doping dell’atleta arriva se vengono scoperti andamenti anomali e ingiustificati di tali parametri rispetto al profilo tipico dell’atleta. Rappresenta una tecnica indiretta che trova gli effetti anomali che tali sostanze inducono sull’organismo smascherandone così l’assunzione sul breve, medio e lungo termine.
Ecco, quindi, il meglio e il peggio del tennis in questo 2014, ora un po’ di vacanza più o meno meritata a seconda dei casi per i nostri idoli di questo gran bello sport.