Nel tennis si comincia a fare sul serio con i primi tornei già disputati e il primo slam, l’Australian Open, ormai imminente. Noi di Blogdisport abbiamo pensato di sentire il parere di Alessandro Nizegorodcew, giornalista de Il Tempo, ideatore e direttore di spaziotennis.com e telecronista per Supertennis per farci un’idea su cosa ci dobbiamo aspettare dal 2015.
Siamo solo agli inizi del 2015 e si può ancora stilare un bilancio del 2014: secondo il suo importante parere, quali i top e quali i flop?
Uno dei flop può essere Gasquet anche se ha la scusa di non aver fatto la preparazione per problemi fisici e poi, quando non vinci tanto, non sei più tranquillo, Berdych è anche difficile metterlo nei flop, perché ormai ogni anno manca il salto, Tsonga è un altro flop perché ha fatto una stagione pessima. Su Murray, il connubio con Lendl era perfetto, non lo vedo al livello degli altre due-tre.
Nei top Nishikori perché ha alzato il livello più di tutti mentre Wawrinka è già da un po’ a questi livelli, Bautista Agut ha fatto una stagione incredibile pur con un tennis poco appariscente, Goffin molto positivo per la seconda parte della stagione e poi inserisco Cuevas per il ritorno dopo due anni fermo.
Uno dei protagonisti è stato, indubbiamente, Roger Federer, autore dell’ennesima rinascita, quando tanti lo davano già per finito. E il campionissimo svizzero ha iniziato il nuovo anno nel miglior modo possibile con la vittoria nel 250 a Brisbane tagliando lo storico traguardo dei mille match vinti. Crede che nel 2015 riuscirà a tornare numero uno nel ranking e a vincer il diciottesimo slam?
La scorsa stagione di Federer non mi sorprende perché, quando fa la preparazione senza intoppi fisici, riesce bene durante l’anno e non fa fatica; gli è mancata la ciliegina sulla torta, che poteva essere Wimbledon. Per diventare di nuovo numero uno dipende tanto da Djokovic, mentre per quanto riguarda vincere uno slam può farcela.
Parlando di Nadal, nel 2014 ha conquistato il nono Roland Garros e fatto una finale slam ma, per il resto, il suo è stato un anno segnato da tanti infortuni. E il 2015 non è iniziato al meglio anche se ,certo, è ancora presto per emettere sentenze. Riuscirà a riprendersi come accadde nel 2013, in seguito al tormentato 2012?
Si riprenderà soprattutto sul rosso ma non come due anni fa. Troppo logoro, tanti infortuni, Nadal dovrebbe provare a fare scambi più corti per allungare la carriera come fecero Ferrero e Moya. Resta da capire quante energie mentali ha ancora per fare questo.
Djokovic colmerà il buco nel suo palmares vincendo l’unico slam che ancora gli manca, il Roland Garros o dovrà attendere ancora?
Questo può essere l’anno buono proprio perché Nadal rientra da un lungo stop e Nole ha speso meno di Rafa mentalmente.
Il 2014 doveva esser quello della consacrazione ad alti livelli di Fognini che, invece, si è fatto notare ancora per altri motivi. Lei è convinto che abbia le potenzialità, sotto tutti i punti di vista, per fare il salto di qualità che tanti si aspettano?
Un addetto ai lavori mi ripete sempre: “quanti sono i top ten?” E io rispondo: 10. Lui: “appunto”. Entrare nei 10 non è difficile, di più. Fabio lo sento scarico ma può fare sempre molto bene, se si allena bene. Fognini in Italia, in questo momento, purtroppo, è amato o odiato. Spero che un buon torneo a Roma possa far tornare la pace con alcuni appassionati italiani ma dipende tutto da lui. Sono un po’ combattuto, forse pensava di avere fatto il salto di qualità prima di averlo compiuto davvero, ha iniziato a sentirsi già vicino a quelli sopra ma non era così. Comunque, ha le possibilità di restare tra i primi venti che è già ottimo.
Tra i giovani, come per esempio, Dimitrov, Raonic, Nishikori, chi ritiene abbia più possibilità di fare una carriera piena di successi?
Tanto a favore di Dimitrov gioca l’età, due anni in meno del giapponese. Quando i tre grandi calano o addirittura si ritireranno, questi sono pronti ma Dimitrov ha più anni davanti per vincere. Quanto al livello, sono innamorato di Nishikori; Raonic ha dalla sua uno staff pazzesco con Piatti e Ljubicic ed è migliorato tantissimo. Credo davvero che uno dei tre quest’anno possa vincere uno slam, soprattutto Raonic e nishikori.
Una domanda anche sul tennis femminile: da chi sarà dominato il 2015? Le solite note, Serena Williams, Sharapova, Ivanovic, Wozniacki o ci sarà una sorpresa, come potrebbe, per esempio, essere l’esplosione della giovane Bouchard?
Questa sarà un’altra stagione in cui non ci sarà una favorita assoluta per ogni slam, ma prevedo tante sorprese in ogni slam, credo che la Muguruza possa diventare vincitrice di slam nei prossimi tre anni, e anche la Halep per la continuità. La Bouchard avrà continuità ma credo sia ancora presto perché possa vincere uno slam, troppi pareri opposti. Se vuoi una giovane che secondo me diventa forte forte ti faccio il nome di Louisa Chirico, statunitense.
Le speranze del tennis italiano sono soprattutto rappresentate da Gianluigi Quinzi e Camila Giorgi: secondo lei, cosa serve loro per emergere?
Sicuramente la Giorgi è quella su cui dobbiamo puntare, molti discutono suo padre che le fa da allenatore ma non sono d’accordo perché Sergio Giorgi ha fatto un grande lavoro, a volte può apparire bizzarro, quasi folle, ma se Camila è lì, è merito suo. Dovrebbe farsi da parte? Per me no! Non c’entra nulla il cambio di allenatore ed è inutile discuterlo. Camila ha certamente difetti: deve migliorare tante cose, per esempio servizio, dritto e verticalizzare di più e l’approccio a rete. La questione dei doppi falli è una questione di fiducia. Spero, inoltre, possa esser l’anno buono per vedere nei primi cento la Barbieri e nelle prime 150-200 posizioni la Paolini.
Su Quinzi, purtroppo è importante che lavori e si alleni fuori dall’Italia per non soffrire le pressioni, deve migliorare tecnicamente e giocare di più da mancino in particolare.Volendo anche qui fare altri due nomi, scelgo Cecchinato che credo possa entrare nei primi cento e starci per qualche anno, poi Donati.
Lunedì prossimo scatterà il primo slam dell’anno, gli Australian Open: se la sente di fare un pronostico sul vincitore e su chi può essere la sorpresa?
Punto alla finale tra Djokovic e Federer, ma attenzione a Raonic che ha dimostrato uno stato di forma invidiabile e migliorie notevoli tecniche e tattiche. Nel femminile credo possa fare un grande torneo la Halep e non penso vinceranno né Sharapova né Williams. Sorpresa al femminile? Forse Muguruza.
Gli italiani? Fognini ha un buon tabellone anche se non pare in grande forma. Bolelli al secondo turno è bloccato da Federer. Seppi-Istomin è un incubo, per loro e per noi, non riesco a fare un pronostico se non un quinto set. Nel femminile mi aspetto poco dalla Errani perché non è in condizione fisica ancora accettabile. Spero possa far bene chi uscirà dal derby Giorgi-Pennetta, nel quale vedo la Pennetta leggermente favorita per motivi sempre legati alla preparazione. Flavia sta meglio, la Giorgi invece ha dovuto interrompere una parte di preparazione per un intervento alla bocca.
Che giudizio dà della lotta al doping nel tennis? Non crede che si possa e si debba fare di più? Il passaporto biologico è un valido strumento?
Se senti i giocatori, dicono che sono stracontrollati, ma bisogna vedere come fanno i controlli. A questo proposito mi viene in mente una considerazione di Donati, uno dei più grandi esperti di doping mondiale, il professore Sandro Donati, consulente Wada, preparatore atletico, e autore del libro “Lo Sport del doping”. “Tacere e sopire, celebrare e negare”
“Il doping non è più avanti dell’antidoping. E’ un luogo comune. Farei un esempio. Proprio come un poliziotto che si trova ad affrontare dei rapinatori in una gioielleria, ma non li rincorre subito, limitandosi a prendere appunti sulle loro generalità e procede solo dopo all’inseguimento, dimostrando come quella corsa sia solo scenografica, perché i rapinatori non li prenderà mai, così sta agendo il sistema sportivo, involuto e in ritardo, con una negligenza voluta.”
Positiva è l’introduzione del passaporto biologico, sempre meglio uno strumento in più che uno in meno.
La appassiona di più scrivere articoli o fare telecronache?
Sono due cose diverse che mi piacciono entrambe: forse meglio fare le telecronache perché le emozioni le vivi in diretta, come è successo domenica scorsa per le mille vittorie di Federer.
Ringraziamo, quindi, Alessandro augurandogli buon tennis e buon lavoro.