La “Tessera del Tifoso” rappresenta quel mezzo che, nel bene o nel male (a seconda dai punti di vista), ha totalmente cambiato il calcio riguardo i sostenitori di ogni singola squadra. Come sono lontani i tempi dei cosiddetti “esodi”, ossia un non quantificato numero di supporter che seguivano la loro compagine del cuore in trasferta, anche in stadi storicamente avversi. Nata nel 2009, ma attivata dalla stagione successiva, “è uno strumento di fidelizzazione adottato dalle società di calcio italiane, dopo l’emanazione di una direttiva del Ministro dell’Interno del quarto Governo Berlusconi, Roberto Maroni, in cui si prevedono verifiche della Questura al fine di identificare i tifosi di una squadra calcistica o della Nazionale di calcio dell’Italia”.

Questo è il significato di una card che ha causato, e sta causando, tante manifestazioni di protesta da parte di tifosi che non “digeriscono” un provvedimento adottato per limitare la violenza negli stadi. Tutti noi, almeno una volta in questi anni, abbiamo ascoltato cori, letto striscioni di dissenso in tutte le curve di ogni impianto sportivo d’Italia che, evidentemente, non hanno accolto bene la disposizione messa in atto cinque anni fa. Troppi controlli, anche a bambini, famiglie che hanno determinato un drastico calo di presenze all’interno degli stadi. Dunque, non solo caro biglietti, anche la “Tessera del Tifoso” è uno dei principali motivi del disinnamoramento di una buona parte di sostenitori che preferiscono non recarsi allo stadio, onde evitare biglietti nominali, file ai tornelli e quant’altro.

Tessera del tifoso, presto alcuni cambiamenti

Dopo la tragica morte dell’ispettore Filippo Raciti, accaduto nel 2007 durante il derby Catania-Palermo, il Viminale aveva promesso “stadi più sicuri per le famiglie”. A distanza di anni, però, il progetto tanto decantato ha assunto i contorni di un giocattolo rotto già prima di essere acquistato. Basti pensare a un dato che sintetizza il tutto: la media spettatori, nelle ultime stagioni, è calata di quasi 4000 presenze. A perdere sono stati i tifosi che amano il mondo pallonaro, forse più delle proprie mogli, perché il calcio, in qualunque parte del nostro Paese è fondamentale. E non è bastata la “favoletta” della pay-tv per giustificare questo flop vero e proprio che prende il nome di “Tessera del Tifoso”.

Tessera del tifoso, presto alcuni cambiamenti

I tifosi di tutta Italia, però, potrebbero conoscere presto delle novità riguardo la tanto famigerata e discussa tessera. Dal prossimo anno, infatti, potrebbe subire delle variazioni che riguarderebbero i ragazzi al di sotto dei 14 anni, ma non solo. I ragazzini nati prima del 2000, infatti, non dovranno sottoscrivere nessun tipo di documento per la “carta fidelizzata”. Le novità non finiscono qui: a cominciare dalla finale di Coppa Italia, nasce anche il progetto “Porta due amici allo stadio”, con un possessore della tessera che potrà far entrare allo stadio due amici non possessori. Alla luce di queste notizie, una domanda sorge spontanea: siamo sicuri che questo sia il migliore metodo per riportare il pubblico negli stadi?