Genoa-Roma l’ha decisa lui. Il belga ha dapprima guadagnato il rigore fallito da Ljajic e causato l’espulsione di Perin e poi realizzato il gol della vittoria. Un vero e proprio centrocampista tuttofare, visto che è anche capace di rendersi decisivo. Una prima parte di stagione fin qui a dir poco straordinaria. Quando Pjanic magari non è in giornata o magari è ingabbiato dal pressing avversario, quando Ljajic e Gervinho non riescono a finalizzare le importanti occasioni create, quando la porta è stregata anche per i bomber di razza come Destro e Totti, quando c’è da rincorrere un avversario in fuga, quando la Roma rimane in 10 per qualche ingenuità di troppo, Radja Nainggolan c’è sempre e si assume sulle spalle, da vero leader, il peso della squadra. Apre le ali, quelle che ha tatuate sulla schiena in memoria della madre morta nel 2010, alza la cresta bionda e non guarda in faccia a nessuno, fiero di sé, del suo istinto e del suo coraggio.

Eppure quando arrivò a Trigoria nel mercato di riparazione della passata stagione qualcuno lo definì una costosa riserva di lusso e niente più. Il Ninja invece ha convinto tutti, anche i più scettici, e ha scalato le gerarchie giallorosse fino a diventare un imprescindibile tassello di Rudi Garcia e forse attualmente il miglior giocatore della nostra Serie A, senza dubbio almeno il miglior centrocampista. Pjanic rimane un top player assoluto ma forse finora, tralasciando i numeri, non ha sfoderato una grande continuità di prestazioni. Stesso discorso valido per Pogba, fuoriclasse immenso, ma a tratti altalenante. Per non parlare di Vidal che sembra invece un lontano parente del cileno che conosciamo. Ma in un campionato dove gli attaccanti faticano, eccetto i sempreverdi Toni e Di Natale e le sorprese Dybala e Menez, e i difensori stentano, potremmo definire davvero il belga il numero uno in circolazione. Rendimento e media voto altissimi, sempre presente in tutte le partite della Roma questa stagione, qualcuno insinua solo per l’infortunio di Strootman, per un totale di 1.661 minuti giocati, 3 gol siglati e 5 assist forniti ai compagni. Gli errori li commette anche lui certo, nessuno è perfetto, pesa quel gol mangiato a Mosca a seguito di una splendida azione personale, ma il Ninja quando sbaglia, fosse anche un semplice passaggio, è il primo a rincorrere l’avversario, pressarlo, e rubargli la sfera per poi ripartire palla al piede. Dotato inoltre di una buona tecnica e di una notevole intelligenza tattica, si rivela fondamentale per il gioco del tecnico francese. Giocatore moderno ed imprescindibile, lodato da compagni, allenatori e tifosi per la sua grinta, il suo spirito di sacrificio, la sua sfrontatezza, la sua capacità di riconoscere i propri errori, il suo senso di responsabilità e di attaccamento alla maglia, che addirittura a volte lo porta in episodici eccessi di foga in campo e su Twitter.

L’uomo Nainggolan si rispecchia perfettamente nel giocatore, non si nasconde, anzi aiuta volentieri chi ha voglia di conoscere la sua storia, quella che ha tatuata a più riprese sulla propria pelle. Pescato dal Piacenza nel 2005 quando militava nelle giovanili del Germinal Beerschot, il belga impiega davvero poco tempo per affermarsi nel calcio italiano e nel 2010 il Cagliari lo preleva dal club emiliano e lo consacra nella massima serie. 4 stagioni ineccepibili e difficili da dimenticare, 137 presenze, 7 reti e un amore indelebile con la Sardegna. Poi però un addio annunciato e indispensabile per la crescita del calciatore, ma difficile da accettare per l’uomo affezionato ad un’isola che gli ha davvero dato tanto. A gennaio 2014 si scatena una vera e propria asta di mercato. Il Milan, interessato da tempo al calciatore, è costretto a farsi da parte, il Napoli, vicinissimo al calciatore in estate quando il tecnico era ancora Mazzarri, con Benitez preferisce spendere meno e puntare su Jorginho. Sono dunque la Roma e la Juventus a competere per il suo cartellino e alla fine sono i capitolini ad accaparrarselo. La Vecchia Signora probabilmente non se l’è sentita di compiere quell’importante sforzo economico oppure semplicemente Nainggolan ha scelto il progetto più convincente, fatto sta che con Radja bianconero oggi la Roma non sarebbe a -1 dalla Juve.

Negli ultimi tre anni è risultato il giocatore ad aver ottenuto più contrasti vincenti tra tutti i massimi campionati europei, eppure il ct Wilmots non lo ha convocato per i Mondiali in Brasile e il centrocampo del Belgio è sembrato difatti il reparto meno solido, Fellaini, Witsel e Defour non possono stargli davanti. Comunque a partire da settembre è stato chiamato tre volte in Nazionale e Nainggolan ha saputo rispondere con grandi prestazioni ed una rete nel pareggio valido per le qualificazioni ad Euro 2016 contro la Bosnia. Impossibile davvero che non piaccia, è un giocatore troppo completo. Non è molto alto è vero ma è dotato di una fisicità e atleticità straripanti. Se avete bisogno di un calciatore che associ e vi assicuri qualità e quantità, Nainggolan fa al caso vostro ma attenzione, se Strootman è dichiarato incedibile, il cartellino del Ninja per Sabatini non ha prezzo.