Negli anni ’90 nelle strade di Weilheim, piccolo comune dell’Alta Baviera, un bambino di nome Thomas spadroneggiava con la palla al piede. Era un vincente nato. Gli amici del quartiere lo volevano sempre in squadra, perché era bravo in porta, sapeva difendere e fare gol e, soprattutto, era un infaticabile corridore. La pioggia, il caldo o il freddo per lui erano indifferenti: si adattava ad ogni situazione perché l’importante era giocare.

Il piccolo Thomas non avrebbe mai immaginato che tutta questa tenacia e duttilità lo avrebbe portato a debuttare in Bundesliga con la maglia del Bayern Monaco a soli 19 anni. Era il 15 agosto del 2008 quando all’80° minuto del match contro l’Amburgo rilevò uno dei più grandi cannonieri del calcio tedesco: Miroslav Klose.

Da quel giorno la sua ascesa fu inarrestabile. Il nome Muller iniziò a comparire sempre più frequentemente tra i marcatori del Bayern e tra i convocati della nazionale tedesca. A 21 anni non soltanto giocò il suo primo Mondiale, ma divenne capocannoniere di Sudafrica 2010 con 5 reti.

Considerando che non è propriamente un attaccante, i numeri di Thomas Muller hanno dell’incredibile: 243 presenze e 99 gol col Bayern, 50 presenze e 20 gol in nazionale.
Heynckes, Van Gaal e Low lo hanno impiegato sia come mezzala che come trequartista, sfruttandone i perfetti tempi di inserimento nelle aree avversarie; Guardiola lo ha reinventato ‘falso nueve‘, ruolo che interpreta alla perfezione anche con la Germania.
Muller, come pochi giocatori al mondo, unisce l’intelligenza tattica ad un grande dinamismo, il senso del gol a straordinarie doti atletiche che ne fanno un coriaceo combattente. E’ anche un professionista esemplare, un campione a volte poco celebrato dai media, forse per la sua magnifica ‘normalità’, per la scarsa voglia di apparire, per quei suoi modi un po’ retro’ di esultare dopo un gol.
Thomas Muller è uno sportivo straordinario, il prototipo dell’atleta tedesco: serio e tenace, cinico e affidabile, costante e duttile.

Contro il Portogallo, da ‘falso nueve‘, ha firmato una tripletta che sintetizza alla perfezione l’atleta che abbiamo di fronte: primo gol su rigore, il secondo con un sinistro preciso, il terzo di rapina col destro.
Il ‘normale fenomeno’ è già in testa alla classifica marcatori di Brasile 2014: Neymar, Messi e Ronaldo sono stati avvisati.