A Reggio Emilia la situazione è infuocata come poche volte nella storia. E non perché la Reggiana, giunta a Giugno ad un passo dallo Scudetto, si è rinforzata e dopo la SuperCoppa di questo week-end, punterà ad un altro campionato di vertice ed a fare bella figura in Eurocup. A preoccupare l’ambiente è la tensione che aumenta nel rapporto tra tifosi, su tutti gli Arsan, il gruppo organizzato, e la società: pomo della discordia è la questione del palazzetto. La società, presieduta da Licia Ferrarini, esausta ed esasperata dai problemi derivanti dal vetusto PalaBigi, ha deciso, clamorosamente, di mettere in vendita tra gli abbonamenti i posti riservati alla tifoseria ospite con la possibilità, di certo non entusiasmante, di non permettere ai tifosi ospiti di assistere al match.

Il PalaBigi di via Guasco, inaugurato nel 1968, è diventato subito un perno fondamentale per Reggio: infatti, oltre alla Reggiana, è stato utilizzato da altre società cittadine di pallavolo e calcio a 5, oltre che per concerti e simili manifestazioni. Il record è stato raggiunto nel 1998, quando l’amichevole premondiale di pallavolo tra Italia e Russia ha raggiunto le 5.000 presenze; in occasione di concerti, come nel caso di Police e Genesis, sono state raggiunte anche le 7.000 presenze. Ma nel 2012, l’anno in cui la squadra di Menetti ha raggiunto la promozione, il palasport è stato ristrutturato per adeguarsi agli standard richiesti dalla Lega Serie A, raggiungendo i 3500 posti, tutti a sedere. La passione della tifoseria reggiana si fa sempre più viva, la società investe (ed anche bene) e così arriva anche il primo trofeo, l’Eurochallenge conquistata il 27 Aprile 2014 al PalaDozza di Bologna. La società capisce subito che la questione palazzetto va risolta: il PalaBigi è piccolo per la passione della città ed è anche nel centro cittadino, il che porta a problemi di parcheggio. I problemi diventano evidenti nella stagione appena trascorsa: Reggio Emilia si qualifica all’EuroCup ma il palasport non è in regola per la manifestazione; il patron Landi opta forzatamente per il PalaDozza, perdendo incassi preziosi. Ma è nel momento dei play-off scudetto che la società si sente maggiormente defraudata: le richieste di biglietti diventano sempre più insistenti ma vengono rifiutate.

Anche in questa campagna abbonamenti, la Reggiana ha visto in pochi giorni vedere tutti i posti a disposizione del palazzetto essere fidelizzati dai propri tifosi. Ed è per questo che ha deciso di includere tra i possibili abbonamenti i 90 posti in passato destinati agli ospiti (pochini).
La decisione ha provocato critiche non solo nelle tifoserie ospite, ma anche in quella emiliana. A prendere una posizione ufficiale sono stati gli Arsan, il gruppo organizzato della curva, che nell’amichevole casalinga contro Verona ha criticato la scelta con uno striscione eloquente “Togliere il settore ospite vuol dire uccidere la passione!!!” E pare che non si vogliano fermare qui.

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Dopo qualche momento di silenzio, la reazione della società è stata veemente, rabbiosa e sconsolata. Nelle parole dell’AD Dalla Salda rilasciate a “Prima Pagina Reggio” racconta il nocciolo della questione: “La mancanza di un palasport adeguato. Non è possibile gestire una società di alto livello, come noi siamo diventati, in questo impianto. Troppi costi a fronte di ricavi ridotti e mancanti incassi. Non vi nascondo che per la stagione che sta per partire – dovesse andare avanti sia in campionato sia in coppa – non crediamo sarà possibile disputare le partite al PalaBigi. Quello che ci abbiamo rimesso nella passata stagione nelle gare di cartello è nei playoff è folle e credo altresì che la scorsa finale sia stata l’ultima, se avremo la fortuna di arrivarci nuovamente, che avremo disputato in un impianto così inadatto e penalizzante”. Dalla Salda poi prosegue ed espone un’altra motivazione: “il costo di gestione di un settore ospiti; pensate che per ospitare novanta persone, noi – per le partite ritenute calde dall’osservatorio – mobilitiamo sessantacinque Stewart e i costi sono di migliaia di euro. Capite bene che il rapporto è terrificante. Però che noi soffochiamo il tifo, che non vogliamo i tifosi ospiti, che li cacciamo dal palazzo, permettetemi ma non ci sta”. La società si sente tradita. Ma non tanto dai suoi tifosi, ma sopratutto dalle istituzioni, incapaci di dare una risposta ad una situazione ormai insostenibile. Tanti sono stati i presunti progetti per un nuovo Palasport, tanti i politici locali che a parole hanno promesso interventi su questo fronte. Stanca di aspettare, la Reggiana si è mossa da sola, prevedendo per le estati 2016-2017 il rifacimento delle curve, portando il PalaBigi a 4500 posti.

Ma resterà, probabilmente, la tristezza di non vedere tifosi ospiti al palazzo.