Lo ammetto pubblicamente: io sono sempre stato geloso di Tom Brady. Lo sono da circa una decina di anni, anno più, anno meno. Lo sono da quando sui giornali di tutto il mondo uscì la notizia che era il nuovo fidanzato di Gisele Bündchen. Ho sempre amato Gisele e questa sua storia con Tom non l’ho mai digerita. Ho sempre visto il quarterback statunitense come il fidanzato della top model brasiliana e mai come uno sportivo.

Ammetto anche un’altra cosa: io ho iniziato con il football americano troppo giovane, giocando all’Atari e non ci ho mai capito un granchè, poi crescendo ho iniziato a vedere qualche film e ho capito qualcosa in più. C’è l’attacco e la difesa, ci sono tanti coach che allenano i vari reparti e poi c’è il capo allenatore. Nella mia formazione ideale il capo allenatore è sempre Denzel Washington. Se non avete visto “Il sapore della vittoria” vedetelo e capirete qualcosa in più sul football e sicuramente Denzel diventerà anche il vostro capo allenatore.

Ma c’è una cosa che ho capito, esiste un ruolo chiave nel football ed è proprio quello di Tom Brady. È il quarterback: in italiano sarebbe “il lanciatore” ma suona davvero male. Nell’immaginario collettivo il quarterback è colui che fa dei lanci lunghissimi e consente alla sua squadra di realizzare il touchdown; ma non è solo quello. È un ruolo affascinante, è il capo dell’attacco, è lui che stabilisce la strategia da adottare, è lui il capo in quel momento, ed è lui che rischia di essere travolto dalla squadra avversaria se rimane troppo tempo con la palla tra le mani. Attimi di secondo in cui hai tutta la squadra sulle spalle.

Oggi alla radio mentre andavo a lavoro si parlava proprio di quarterback e non di uno qualunque. Si parlava del miglior quarterback di tutti i tempi. Si parlava di Tom Brady. Ma no? Proprio lui? Ebbene si Thomas Edward Patrick “Tom” Brady jr. ha vinto con i suoi New England Patriots il suo quarto Super Bowl superando i Seattle Seahawks per 28-24 nel Super Bowl XLIX. E come se non bastasse ha ottenuto il suo terzo titolo individuale come MVP del Super Bowl dopo quelli del 2001 e del 2003. Potrebbe bastare, ma ha anche superato il numero di passaggi da touchdown utili in una finale, superando un altro mostro sacro come Joe Montana, portandolo a 13.

Quattro record in una sera per Tom Brady. Sei partecipazioni alle finali, quattro Super Bowl vinti eguagliando Montana, tre volte MVP, e come detto, il record di passaggi utili in una finale del Super Bowl. Ci sarebbe anche un quinto record, ma in realtà apparteneva sempre a lui ed è quello del numero di passaggi completati in una finale salito ieri a 37.

Il quarterback californiano è riuscito nell’impresa alla non più tenera età di 37 anni, dopo un digiuno che durava ormai dal 6 febbraio del 2005. Lui che era stato scelto solo nel corso del sesto giro , come 199° del Draft NFL del 2000 dai Patriots e che in dodici anni di carriera da titolare, Tom Brady, ha portato per ben sei volte alla finale di un Super Bowl.

Una leggenda praticamente. E io che credevo fosse solo il fidanzato di Gisele Bündchen. Devo chiederti umilmente perdono caro Tom Brady, ti ho sottovalutato troppo in questi anni. Me ne sono reso conto forse troppo tardi ma sicuramente nel momento migliore della tua carriera, forse l’apice da dove difficilmente potrai più scendere. Sei lì: nella storia della NFL.

Gisele è in buone mani.