Tutto è cominciato in quella serata piovosa di fine novembre quando il Torino stava per portare a casa un punto pesantissimo sul campo della Juventus, acerrima rivale che nei confronti precedenti aveva sempre dominato. Mancavano ormai pochi attimi al fischio finale ed erano i granata a recriminare visto l’andamento del match e alcune potenziali occasioni sprecate che avrebbero potuto garantire il colpo grosso allo Stadium. Ma poi una maledetta palla persa e l’invenzione di quel genio del calcio che è Andrea Pirlo, sgretolò ogni sogno di gloria, ogni sforzo prodotto per oltre novanta minuti.
Dopo quella batosta nel derby però, il Torino si è saputo rialzare rievocando il cosiddeto cuore che l’ha reso celeberrimo e leggendario decenni or sono. Ancora una volta, il fautore del miracolo è stato Giampiero Ventura, vero maestro di calcio che ha saputo riorganizzare la squadra nonostante gli addii illustri ed inevitabili di Alessio Cerci e Ciro Immobile nell’estate scorsa. Dicevamo, dopo quella cocente sconfitta il Toro non ha conosciuto più la sconfitta e nei nove incontri disputati ha collezionato ben diciannove punti che l’han fatto balzare in classifica dalle zone basse ai sentieri più nobili. Il 2015 è cominciato meravigliosamente con quattro vittorie consecutive che sarebbero potute essere cinque se contro il Milan la sfortuna non si fosse accanita contro Quagliarella e compagni.
La vittoria in casa dell’Inter, la roboante goleada contro la Sampdoria e il successo autoritario sul difficile campo del Verona hanno rilanciato le ambizioni del Torino che sta respingendo le critiche di chi, all’alba del campionato, vedeva i granata come compagine che avrebbe dovuto lottare per la permanenza in serie A. Bastava solo un po’ di tempo e col bel gioco prodotto dal tecnico genovese, i risultati infatti non sono tardati. E forse ci voleva quell’episodio che avrebbe dovuto far scoccare definitivamente la scintilla: e allora, sebbene il ricordo sia ancora vivo e sofferente, benedetto quel gol di Pirlo a tre secondi dalla fine del derby.