La curva dello Zenit

Che brusco risveglio quello della banda di Ventura contro lo Zenit. Un avversario certamente temibile quello guidato da Villas Boas, che ancora una volta ha dimostrato di essere di ben altra caratura rispetto all’Europa League. Cosa che non può mettere da parte i comunque evidenti demeriti del Toro, apparso nervoso, smarrito ed anche un po’ sfortunato. L’espulsione di Benassi al minuto numero 27 si è rivelata decisiva in tutti i sensi per il prosieguo dell’incontro. All’Olimpico giovedi prossimo servirà una grande impresa, ma i miracoli non sempre possono ripetersi. Sarà la fine del tour Europeo di Ventura?

Il confronto impietoso tra le due formazioni lo si capisce anche prendendo in considerazione i dati statistici: 15 tiri totali per i russi e 2 soltanto quelli dei granata, peraltro mai pericolosi ed in grado di centrare lo specchio della porta. Una gara combattuta e per nulla tranquilla, come evidenziano anche i 14 falli commessi dallo Zenit ed i 13 del Torino. Dati che, insomma, non lasciano presagire nulla di buono in vista del ritorno, e che hanno esasperato gli animi dello stesso tecnico genovese. “Non si può perdere cosi” – mormorava solitario in panchina. Troppo brutta per essere vera una squadra cosi dopo il trionfo di Bilbao, ma tant’è.

Per quanto non bastasse, a rovinare la serata ci pensa anche il gol dell’ex Juventus Criscito, abile ad approfittare del palo preso da Hulk e ad insaccare a porta ormai sguarnita con Padelli letteralmente fuori dai giochi. Ci proverà Farnerud nel finale a rendere la ferita meno amara, ma c’è poco da fare. Ci siamo dunque illusi troppo presto di poter assistere ad una nuova favola europea? Il Toro del Petrovsky sembra improvvisamente giunto già al canto del cigno, smarritosi come i tedeschi a Stalingrado. Con tanta, troppa, vulnerabilità.