Giornata thriller, la quarta del Tour de France 2017: sul traguardo di Vittel si impone il campione nazionale francese Arnaud Démare, ma la sua vittoria passa in secondo piano in seguito all’annuncio dell’espulsione dalla corsa del campione del mondo Peter Sagan, reo di aver messo a repentaglio la sicurezza di alcuni atleti spingendo contro le transenne Mark Cavendish, costretto al ritiro.
Andiamo con ordine e cerchiamo di comprendere cosa sia accaduto in questa frazione sulla carta interlocutoria della Grande Boucle, in attesa della prima giornata dedicata agli scalatori. Lanciata la volata, avvengono due episodi da moviola: Arnaud Démare cambia improvvisamente traiettoria tagliando la strada al connazionale Nacer Bouhanni, che deve in pratica smettere di pedalare, arrivando al quinto posto; contemporaneamente, Peter Sagan sceglie di virare tutto sulla sua destra, finendo con il chiudere il varco a Mark Cavendish che in quel piccolo corridoio cerca di infilarsi.
L’ordine ufficiale d’arrivo dice Démare primo davanti a Sagan, ma pochi minuti dopo arriva il primo verdetto: lo slovacco della Bora-Hansgrohe viene declassato al 115° posto, gli vengono sottratti tutti i punti della maglia verde e gli vengono inflitti 30 secondi di penalità. Tutto finito? Macché: passa circa un’ora ed arriva un nuovo comunicato in cui si rende noto che il ventisettenne di Zilina è stato espulso dalla corsa, dunque non può più concorrere per la sua sesta maglia verde consecutiva.
Una decisione che può essere condivisibile, dal momento che la giuria aveva già avvisato, alla vigilia della Grande Boucle, che non avrebbe concesso manovre scorrette agli sprint; meno condivisibile se si pensa che il vincitore non si comporta di certo splendidamente nei confronti di Bouhanni, che fortunatamente rimane in piedi senza conseguenza. Conseguenze che subisce Cavendish: si sospetta una lesione alla spalla, motivo per cui tale fatto è stato ritenuto dalla commissione assai più grave di quello che ha riguardato i due transalpini.
Il Tour entra nel vivo, dunque; ma non mancano le polemiche per l’impressione di aver utilizzato due pesi e due misure per giudicare i fatti. Qui il video di quanto accaduto. Ora spazio alle prime montagne: arrivano i Vosgi, sperando che si parli solo dello spettacolo in corsa.