Ci risiamo. Il campionato, fra la noia degli appassionati, si ferma e lascia spazio alle nazionali. Ma puntualmente a pagare più di tutti sono i vari club per due motivi: il primo perché non consente ai tecnici di lavorare a pieno organico; il secondo, invece, perché spesso alcuni calciatori tornano, anticipatamente e non, acciaccati.
Lo sa bene Walter Mazzarri, che ha perso Mateo Kovacic e Daniel Osvaldo per la sfida di campionato contro il Napoli. Da valutare anche le condizioni di Andrea Ranocchia. Sicuramente non seconde linee per un match delicato per la classifica e dal sapore di ‘dentro o fuori’ per il tecnico di San Vincenzo.
Ma non solo l’Inter. Anche la Roma dovrà fare i conti con l’infortunio di Seydou Keita, fondamentale nelle ultime partite come vice-De Rossi. Resta un giallo, invece, il caso Vidal. La Juve lo rivoleva in Italia per testare le sue condizioni fisiche. Lui sembrava ko ed invece con la Bolivia gioca e segna pure.
E ricchi sono i precedenti: dallo stesso cileno a Montolivo, fuori da mesi per un brutto infortunio rimediato con la Nazionale, ma non solo. Indossare la maglia del proprio paese è sempre stato un lusso. Un sogno che rischia, però, di diventare un problema. Perché non trovare una soluzione? Magari un campionato senza sosta fino a dicembre e poi, come la Bundesliga, un mese che, al posto delle vacanze, potrebbe essere dedicato alle varie partite. O perché non giocare queste nel mese di maggio, considerato che il campionato, senza stop, si concluderebbe ad aprile?
Difficile una cosa del genere, quasi impossibile. Ma sicuramente non del tutto sbagliata.