Il fatto che tra Roma e Juventus non corra buon sangue è cosa risaputa. Nemmeno una classifica già scritta è stata un palliativo sufficiente ad evitare che il match di domenica assumesse toni agonistici sopra le righe. Era quello che non si augurava il ct Prandelli a un mese dal Mondiale, visti i tanti papabili azzurri tra i 22 in campo. Di sicuro chi non partirà per il Brasile sarà Francesco Totti: lo si intuisce già nella prima frazione di gioco dopo un faccia a faccia con Chiellini (poco prima il n.10 giallorosso aveva rifiutato la mano del bianconero in seguito ad uno scontro di gioco). A trenta giorni dal Mondiale tra compagni di Nazionale non sarebbe accaduto, specie in una partita dove non c’è l’assillo del risultato.
Chiellini viene così beccato dal pubblico di fede romanista, gli animi si surriscaldano, i contrasti di gioco sono quelli di una finale. Nella ripresa il difensore bianconero sugli sviluppi di una punizione, dà una gomitata in pieno volto a Pjanic che non viene sanzionata dall’arbitro.
Prova tv, squalifica e codice etico saranno stati i tre vocaboli più pronunciati nei bar della penisola subito dopo il replay, con annesse aggettivazioni colorite in base alla fede calcistica.
Puntuale è arrivata ieri la sentenza del giudice sportivo Gianpaolo Tosel in seguito alla prova televisiva: tre giornate a Chiellini da scontare tra questo e il prossimo campionato.
Che cosa farà ora Prandelli? Applicherà lo stesso metro adottato con De Rossi per il pugno sferrato a Icardi? E in precedenza con Balotelli, Cassano e Osvaldo? Può permettersi il Ct di lasciare a casa quello che lui reputa un titolarissimo?
“Massimo rispetto per la giustizia sportiva, ma ho visto e rivisto l’azione di Chiellini e per me non è stato un gesto violento. Se mi aspetto critiche per questa mia decisione? Sono quattro anni che sul codice etico ci sono polemiche“, così ha sentenziato il Ct della Nazionale.
Una dichiarazione che lascia perplessi visto che Prandelli, per la carica che ricopre, dovrebbe accettare i responsi della giustizia sportiva. Sorge spontanea una domanda per il Ct: da oggi in poi colpire al volto con il gomito un avversario è una condotta di gioco che non collima con il ‘codice etico‘?
Mai come stavolta una parola è poca e due sono troppe.
Codice
Etico