Passare dal campo alla scrivania. Un percorso senza ritorno, e con un pizzico di nostalgia. L’ha fatto Umberto Quistelli, ex calciatore di Bari e Livorno, che oggi si occupa di calcio giovanile ed è diventato Agente Fifa. La nuova vita è partita subito bene: per un breve periodo ha collaborato con Mino Raiola, poi si è messo in proprio. E oggi, tra una riunione e una partita da vedere, ci spiega cosa ne pensa del nostro calcio e dei settori giovanili delle squadre italiane.
Il livello del nostro calcio sembra ai minimi storici. Un parere?
“L’Europa dimostra il livello del nostro calcio. In Europa si fa fatica, poi in Italia ci sono Juventus e Roma che hanno fatto un ottimo mercato e riescono ad andare bene. La Roma ha fatto un mercato faraonico, rimpiazzando anche cessioni importanti come quella di Benatia. La Juve ha cambiato allenatore, ma è stato bravo a non cambiare modulo e quindi fino ad ora è andata bene. Milan e Inter hanno cambiato tanto e faticano, ma la crisi ovviamente si riversa anche sul calcio”.
Detta così sembra una catastrofe. Qual è la soluzione?
“Dobbiamo dare fiducia ai giovani, e costruire giovani campioni in casa. Solo così possiamo avere risultati come succede negli altri paesi. Il settore dev’essere fonte di ricchezza per le società e per la nazionale. Costruire un vivaio può tornare utile a tutti”.
Tornando alla Serie A, sembra molto divertente quella che sarà la lotta per il terzo posto…
“Secondo me Sampdoria e Milan sono davanti alle altre. Oggi ci sarà lo scontro diretto. C’è l’Inter poi, ma si deciderà tutto nell’ultimo mese di campionato. Juve e Roma fanno un campionato a parte, ma poi le altre sono tutte allo stesso livello”.
E quali sono secondo te i migliori settori giovanili oggi in Italia?
“Ci sono diverse belle realtà, a me piacciono molto Bari, Perugia ed Empoli. Le ultime due sono realtà piccole, con poche pressioni e i ragazzi crescono bene. Poi gli allenatori sono anche educatori. Ne usciranno pochi ma saranno tutti importanti”.
Ci faresti qualche nome?
“Uno su tutti Alessio Hyseni. Poi c’è Pugliese dell’Atalanta, Federico Anedda del Cagliari, e ce ne sono altri. Autiero della Juventus è molto bravo, ed è già aggregato alla prima squadra. Sono tutti giovani interessanti, che potrebbero avere un futuro in nazionale”.
Da ex calciatore del Bari ci piacerebbe sapere cosa ne pensi della società biancorossa. Prima li hai citati tra i migliori settori giovanili d’Italia…
“Il Bari è partito dalle ceneri della vecchia società. Il presidente Paparesta ha fatto un grande lavoro con il direttore Stefano Antonelli, e hanno fatto bene anche nel settore giovanile. Il Bari è in testa in tutti i campionati giovanili, dalla Primavera in poi, grazie al lavoro di Antonello Impedico e Domenico Fachiolla. Davvero un grande lavoro. Stanno facendo un miracolo sportivo”.
E della prima squadra cosa ne pensi?
“La Serie B è un campionato lungo e difficile, due sconfitte non possono pregiudicare il campionato. Il Bari si sta costruendo, sta facendo gruppo e da Gennaio, con qualche rinforzo, sarà ancora più forte. La squadra, da ex calciatore, la vedo bene. Poi il Bari è nato dalle ceneri di una società morta, non dobbiamo dimenticarlo mai. Paparesta non ha mai promesso la Serie A”.