Nei giorni in cui la Juve si separa da Antonio Conte e viceversa, c’è invece un legame che si risolidifica. E che va oltre il razionale, che va oltre le scelte logiche e (come troppo spesso accade nello sport) economiche. Anche se le analogie sono più evidenti con i trasferimenti di ritorno di Le Bron James a Cleveland e di Kakà al Milan.
Nella pallavolo che conta, nella neo Superlega di A1 maschile, Matey Kaziyski è tornato a Trento. Lì dove è diventato campione, lì dove ha conquistato i trofei più importanti e dove ha vissuto le stagioni più belle, lì dove ritroverà il suo allenatore, Radostin Stoytchev, uno con cui ha condiviso praticamente un decennio.
4 Mondiale per Club (2009, 2010, 2011, 2012), 3 Coppe Campioni (2009, 2010, 2011), 3 Campionati Italiani (2008. 2011, 2013), 1 Campionato Turco (2014), 1 Campionato Russo (2006), 3 Coppa Italia (2010, 2012, 2013), 1 Coppa di Turchia (2014), 1 Supercoppa Italiana (2011), 1 Supercoppa Turca (2013), 1 Emir Cup (2013), miglior giocatore all’Europeo 2006, Mvp della CEV Indesit Champions League 2009 e Mvp del Mondiale per Club 2009: più della metà dell’albo d’oro di Kaziyski è stato costruito a Trento.
Ora dopo un anno ad Ankara, il campione bulgaro torna a casa e si riprende la maglia numero uno, ritirata un anno fa dalla società. Inizierà la sua settima avventura con la Trentino Volley, la prima di un nuovo progetto. In molti dicono che abbia seguito il cuore e non le offerte economiche. In molti, invece, in Bulgaria, rimarranno delusi: perchè il ritorno a Trento non coinciderà con il rientro in nazionale.
Un ritorno tutto di emozioni, insomma. Un ritorno che lo stesso Kaziyski ha voluto festeggiare con un video sul canale youtube del suo nuovo-vecchio club. Lui che con reticenza usa Facebook e Twitter. Un bel passo in avanti, per una nuova grande avventura italiana.