George Weah ha contribuito a scrivere la storia del Milan alla fine degli anni Novanta e, proprio in maglia rossonera, dopo una grande annata al PSG, ha conquistato il Pallone d’Oro nella stagione 1995, diventando il primo non europeo a raggiungere tale prestigioso traguardo. Ricordi difficili da cancellare, eppure nella mente del possente attaccante liberiano non c’è, e a quanto pare non c’è mai stato, il club milanese al primo posto.
In una recente intervista rilasciata all’Equipe, destinata a far scalpore, l’ex centravanti africano ha manifestato amore verso un’altra squadra italiana, la Juventus, rivelando che avrebbe avuto un immenso piacere nel vestire nel corso della carriera i colori bianconeri. Definendola la sua “squadra del cuore” sin da quando era piccolo, ricorda i tempi in cui un calciatore francese lo fece innamorare del gioco del calcio: Michael Platini, che al cospetto della Vecchia Signora vinse una Champions League e tre Palloni d’oro consecutivi. L’incontro con Le Roy gli aprì le porte in prima persona al grande palcoscenico.
La “Juve nel sangue”, dunque, e se dopo i quattro anni (dal 1988 al 1992) al Monaco avesse potuto scegliere tra Paris Saint Germain e la squadra bianconera, non avrebbe avuto dubbi nel preferire quest’ultima. Ma tale opzione non fu nei piani, così si accasò al PSG per tre stagioni, prima di venire in Italia nel club che più di ogni altro aveva segnato la storia di quegli anni a livello internazionale: il Milan degli Invincibili, capace di vincere 3 Coppe dei Campioni in cinque anni (prima con Arrigo Sacchi e poi con Fabio Capello), che stava arrivando alla fine del suo ciclo, ma nel quale Weah rimase fino al 2000, realizzando 46 reti in 114 partite e diventando determinante per la vittoria dello scudetto della gestione Zaccheroni nel 1999.
Le sue parole, comunque, di certo non hanno fatto piacere ai tifosi del Milan.