Come ben sappiamo, l’anno del tennis si chiude già a fine novembre con le ATP Finals e la finale di Coppa Davis. Sono passati circa dieci giorni e si può fare un bilancio di questa stagione, per vedere chi ricorderemo positivamente.
Djokovic
Indubbiamente il protagonista principale del 2015 è Novak Djokovic, che ha vinto ben undici tornei, non arrivando in finale soltanto nel torneo 250 di Doha. Su tutti spiccano ovviamente i tre slam (Australian Open, Wimbledon e USOpen, coi quali è arrivato a quota dieci in carriera, e le ATP Finals, vinte per la quinta volta, la quarta consecutiva, record assoluto. Due delle quattro finali perse fanno, però, clamore: una, infatti, è nel quarto Slam, proprio quello che Nole non ha mai vinto, il Roland Garros; mentre l’altra è nel Master 1000 di Cincinnati, l’unico che manca nel palmares del serbo.
Comunque, il 2015 risulta essere la migliore annata per Djokovic e una delle più grandi in assoluto; lo si nota anche dal ranking, dove ha aumentato notevolmente il vantaggio sul secondo. Vedremo se riuscirà a ripetersi l’anno prossimo. Probabilmente dentro di sè, se potesse scegliere, preferirebbe vincere meno tornei ma sfatare il tabù francese.
http://youtu.be/W_7N7OOiezk
Federer
Un altro protagonista è senz’altro Federer, che a 34 anni ha vinto sei titoli ( Master 1000 Cincinnati, 500 Dubai e Halle, 250 Brisbane e Istanbul) e disputato altre cinque finali, tutte perse contro Djokovic (Wimbledon, USOpen, Roma e Indian Wells e le ATP Finals). Per fare del 2015 un’annata davvero ottima è mancato l’acuto, ossia la vittoria del diciottesimo slam o delle settime ATP Finals ma contro questo Nole c’era poco da fare, sebbene le tantissime palle break sprecate nella finale di New York lascino molti rimpianti nei tifosi dell’elvetico. Roger ci tenterà nuovamente nel 2016, convinto che il serbo non potrà ripetere una simile stagione.
http://youtu.be/YaNLAXkUqiM
Murray
Per lo scozzese è arrivata la riscossa dopo un opaco 2014: Murray ha, infatti, conquistato quattro tornei ed è arrivato in finale in altri tre tornei, tutte perse contro Djokovic. Tra i succcessi spiccano il primo Master 1000 sulla terra rossa, a Madrid, dove ha battuto nettamente Nadal, e il Master 1000 canadese, a Montreal, nel quale ha perso un solo set, in finale contro Nole. Andy ha fatto assai bene anche in quasi tutti gli Slam: a Melbourne finale, al Roland Garros semifinale, dove ha portato fino al quinto set Nole, a Londra stesso esito, anche se sconfitta netta contro Federer, pur giocando bene. La continuità ha pagato nel ranking, dove lo scozzese ha scavalcato Roger proprio nel finale, chiudendo così per la prima volta in carriera un’annata al numero due.
Da evidenziare la vittoria della Coppa Davis, torneo in cui ha vinto tutti gi undici incontri disputati, eguagliando McEnroe e Wilander. Va detto, infine, che Murray ha portato al successo la Gran Bretagna quasi da solo, a differenza di Federer, Djokovic e Nadal che avevano validi compagni quando la conquistarono.
http://youtu.be/92eeu6kzWf8
Wawrinka
Non può mancare nei top del 2015 l’altro vincitore di Slam, Wawrinka, che ha trionfato al Roland Garros battendo in finale Djokovic giocando meravigliosamente, dopo aver superato nettamente il connazionale Federer nei quarti. Stan ha vinto altri tre tornei, vincendo tutte le finali disputate, sebbene sia mancanto nei Master 1000 con due soli semifinali e parecchie sconfitte nei primi turni. Dal punto di vista della quantità, però, il 2015 è il miglior anno per Wawrinka, che, infatti, chiude al quarto posto del ranking per il secondo anno consecutivo.
Gasquet
Un posto nei migliori spetta anche a Gasquet, che è tornato alla vittoria dopo due anni, conquistando due tornei 250 e disputando un’altra finale. Il francese ha fatto bene anche negli slam, con la semifinale a Wimbledon, ottenuta dopo aver battuto in cinque set Wawrinka, fresco vincitore del Roland Garros, il quarto agli US Open, dove è stato battuto proprio da Stan e l’ottavo a Parigi, sconfitto da Djokovic. Che il 2015 sia un anno molto positvo per i suoi standard lo si nota anche dal ranking, dove rispetto alla fine del 2014 ha guadagnato ben diciasette posizioni, chiudendo nella top ten (nono), vicino tra l’altro al suo best ranking.