Russell Westbrook

5) Trevor Booker (Utah Jazz): 2 soli punti a referto contro i 76ers per l’ala grande giunta alla sesta stagione in NBA, ma in maniera roboante: ottima esecuzione del pick&roll con Trey Burke e schiacciata di pura potenza per Booker, alla disperata ricerca di minuti nel non profondissimo reparto lunghi dei Jazz.

4) Stephen Curry (Golden State Warriors): Spettacolare passaggio dell’MVP in carica, che regala ad Harrison Barnes un potenziale gioco da tre punti. Dopo i 40 punti dell’opening night Curry ne mette altri 53 in faccia ad Anthony Davis e ai suoi Pelicans, certamente desiderosi di lasciarsi questo inizio di stagione alle spalle.

3) Tristan Thompson (Cleveland Cavaliers): L’ala-centro dei Cavs si rende protagonista di una stoppata da applausi sul tentativo apparentemente incontrastabile di Chris Bosh: dopo un avvio un po’ stentato il numero 13 dei Cavs sembra essere tornato a livelli più che accettabili, risultando un fattore decisivo nel finale di partita contro gli Heat (conclusa con 13 punti e 9 rimbalzi in 28 minuti)

2) Harrison Barnes (Golden State Warriors): Il prodotto di North Carolina non è nuovo a schiacciate spettacolari in testa agli avversari: chiedere conferma a Nikola Pekovic, “posterizzato” un paio di stagioni fa. Anche stavolta Barnes non delude, liberandosi con facilità di Ariza e schiacciando in testa a Dwight Howard.

1) Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder): Oladipo con un capolavoro in step-back riporta i Magic a +3 a meno di quattro secondi al termine della gara. Time-out esauriti per i Thunder. E che problema c’è? Palla a Westbrook che con un buzzer beater da paura manda la partita ai supplementari, che alla fine vedranno trionfare la compagine di Oklahoma City.