Alcune penalità vengono date senza alcun motivo. Certe volte, è vero, si tende a criticare in maniera eccessiva gli arbitri e ad addossare su di loro le responsabilità di una sconfitta o di una prestazione sotto tono della propria squadra.
Ma può capitare che i referees chiamino una penalità che incredibilmente non esiste.
E’ capito in Shl, il massimo campionato svedese di hockey su ghiaccio. La partita in questione è l’incontro di giovedì tra Färjestad – Luleå, due squadre che occupano la 3° e la 4° posizione della classifica.
L’incredibile accade al minuto 09:12 del primo periodo quando l’arbitro vede una penalità di Jacob Micflikier su Tomas Skogs.
Secondo il direttore di gara, il 31enne canadese di Winnipeg avrebbe colpito con la stecca il difensore del Färjestad. Peccato che Skogs si sia solamente scontrato con il compagno di squadra Jesper Nordin e l’unica colpa di Micflikier sia stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Risultato? Due minuti di penalità al canadese e superiorità numerica per la squadra di coach Carlsson.
La partita, che in quel momento di pura follia era bloccata sul risultato di 1-0 per il Luleå, si sarebbe poi conclusa sul risultato di 5-2 per i padroni di casa, grazie alla rete decisiva di Turnbull in conclusione del terzo periodo.
Resta in ogni caso lo stupore per quella incredibile penalità, quel presunto tripping che, nonostante la lampante assenza del fallo stesso e la vicinanza dell’arbitro all’azione, è stato chiamato al giocatore del Luleå.