C’è una squadra in Turchia, il Gençlerbirligi, nella quale non potrebbero giocare Moscardelli, Pirlo e Candreva. E a dir la verità non potrebbero giocare nemmeno alcuni calciatori turchi, come Arda Turan. Il motivo? Il presidente del club ha dichiarato di voler multare chi non rade la barba. La moda, arrivata anche nel calcio, della barba lunga non piace proprio a tutti e Ilhan Cavcav ha dichiarato che multerebbe un proprio calciatore che non fosse disposto a radersi la barba.

Questione estetica, o ideologica. In Turchia la barba è un qualcosa di più di una semplice moda. E la battuta di Cavcav sul fatto che “sono calciatori, non vanno ad una scuola per imam” la dice lunga sul dibattito culturale che la moda barbuta ha lanciato in Turchia. I turchi ortodossi sono soliti lasciar crescere la barba, e secondo qualcuno quella dei calciatori sarebbe propaganda. Ma il presidente del club di Ankara si rende conto di aver fallito. Ha provato ad imporre la regola nella federcalcio turca e poi è tornato indietro, dichiarando che ognuno è libero di fare quello che vuole e che non metterebbe mai in atto la multa. Un ripensamento strategico o un rinsavimento? Intanto siamo andati a cercare 10 calciatori che nel Gençlerbirligi sarebbero stati multati.

#1 MOSCARDELLI – Buon calciatore, con tanta gavetta tra Serie B e C. Poi il Chievo Verona e sprazzi di Serie A. Ma la vera notorietà l’attaccante l’ha avuta per motivi estetici: la barba lasciata crescere all’inverosimile fa di lui il Bomber. Con la b maiuscola. La b di barba, ovviamente.

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#2 ARDA TURAN – Turco nell’anima. Capitano della nazionale e uomo-assist dell’Atletico Madrid. Ha una barba incredibilmente lunga, e uno sguardo che ti suggerisce di restituirgli il pallone.
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#3 PIRLO – Avete presente il calciatore ordinato e preciso che dispensava assist? Sì, è lui, ma ha la barba lunga. E un look che in Inghilterra fu paragonato a Chuck Norris. Pirlo “not impressed” dicono alla Juve, perché ha sempre la stessa espressione. E con la barba un senso innato di autorità calcistica, per cui a dir la verità bastavano i piedi.
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#4 ANELKA – Alla Juventus non aveva ancora la barba, o comunque era sono episodicamente accennata. Poi la rivoluzione estetica e una barba folta e nera. Magari provando ad imitare Moscardelli. O no?
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#5 RAUL MEIRELES – La barba folta e la cresta. Un must, per un calciatore capace di giocare ad alti livelli e anche di lanciare una moda. Ha tanti “imitatori” sparsi nel mondo, o comunque ne ha più di quanti voi immaginiate. Ma come lui non ce ne sono.
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#6 DE ROSSI – La barba era nata per scaramanzia: portava bene e aveva deciso di tagliarla solo alla prossima sconfitta. Di sconfitte ce ne sono state, ma la barba chiara ha resistito anche a quelle. E per un mediano è quasi un culto.
Empoli FC v AS Roma - Serie A

#7 DEMIREL – Portiere del Fenerbahce e della nazionale turca. Viene persino citato da Cavcav nella polemica per le barbe. Il suo nome in turco vuol dire “vulcano mano di ferro”. Mano, e barba.
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#8 CANDREVA – Sarebbe stato ingiusto tener presente solo una parte di Roma. Candreva è la parte barbuta della Lazio: tanta classe e lo sguardo da taglialegna. E tante giocate.
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#9 MELLBERG – Ex Juventus, e svedese. Un difensore centrale, che sa fare anche il terzino. Sembra avere il gelo dentro, e la barba sempre incolta: chiara, quasi tendente al biondo. Un duro.
FUSSBALL - EURO 2012, SWE, Training

#10 MIRKO VUCINIC – In realtà come porti la barba Mirko Vucinic non lo abbiamo ancora capito. A volte corta, con baffo lungo, a volte lunga e incolta. Un calciatore a tratti geniale, a tratti banale: uno che prende la vita come gli gira. E così funziona per la barba.
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E poi ci fu un certo Sheakspeare, uno che non giocava a calcio, che qualche secolo prima di Cavcav scrisse che “Chi ha la barba è più che un giovane, e chi non ha barba è meno che un uomo”.