Quali sono i 5 hockeisti che mancano di piú oggi al mondo dello sport?
La domanda non è certo facile, ma proviamo comunque a dare una risposta.
Selezionando un giocatore per ogni campionato, spero vivamente di non fare torto a nessuno, non citando il suo beniamino.

Cominciamo con il campionato che, nella mia opinione, ha il più alto grado di spettacolarità di gioco: la Swedish Hockey League.
L’hockey su ghiaccio svedese deve tutta la sua storia a Fredrik Bemberg, 43 anni il prossimo 21 giugno. La sua lunga carriera comincia con i Djurgårdens IF, dove gioca per nove stagione. La poco fortunata avventura in Nhl (zero punti in 8 partite con gli Edmonton Oilers) viene ripagata nella stagione 2002/2003 quando torna con i Djurgårdens collezionando 296 punti in 318 partite.
La sua carriera termina nel 2014, quando milita nella squadra svedese degli Haninge Anchors.

Per quanto riguarda la Khl, invece, non si può non nominare un giocatore come Alexei Morozov, capace di collezionare 287 in 294 partite.
Ingaggiato dai Krylia Sovetov di Mosca, la sua carriera nell’hockey su ghiaccio ha un importante salto di qualità quando viene draftato dai Penguins di Pittsburgh nel 1995. Sarebbe rimasto in Nhl per sei stagioni, collezionando 287 punti in 294 partite. Morozov torna poi in Russia, dove gioca per nove stagioni negli Ak Bars Kazan e termina la sua carriera nel Cska di Mosca nel 2014.

Come non nominare poi Rick Nasheim, ala destra canadese, classe 1963? La sua carriera comincia a soli 17 anni e si può senza dubbio affermare che il campionato austriaco gli sia eterno debitore.
Nel 1988 viene ingaggiato dal Feldkirch, dove rimane sostanzialmente per tutta la sua avventura nell’hockey su ghiaccio, ad eccezione di una stagione nel Wiener (1994/1995) e di tre nel Linz (200/2003).
Ciò che oggi chiamamo Erste Bank Eishockey Liga ha visto gli anni migliori di questo grande giocatore, capace di collezionare qualcosa come 1038 punti (513 gol e 525 assist) in 660 partite.

Wayne Gretzy è sicuramente il giocatore più incredibile che abbia mai pattinato sui ghiacci della Nhl. Nato in Canada nel 1961, la sua carriera nell’hockey su ghiaccio professionistico comincia nel lontano 1975 quando entra a far parte della squadra dei Vaughan Nationals. Da questo momento in poi la sua carriera è in ascesa: tra il 1978 e il 1980 viene ingaggiato dagli Oilers di Edmonton, dove gioca per nove stagioni collezionando 1669 punti in 696 partite, e nel 1988 viene trasferito a Los Angeles.
Con i Kings gioca fino al 1996, quando si trasferisce ai Blues di St. Louis per un breve lasso di tempo (21 punti in 18 partite).
La sua carriera incredibile termina ai New York Rangers, dove in tre anni colleziona 249 punti in 234 partite.
Al di là delle squadre in cui ha giocato, Gretzy è entrato di diritto nella storia dell’hockey su ghiaccio grazie ai trofei che ha alzato: 4 Stanley Cup, 10 Art Ross Trophy (il giocatore con maggior punti al termine della stagione regolare), 9 Hart Memorial Trophy (assegnato al miglior giocatore della Regular Season), solo per citare i più importanti.

A livello italiano, l’hockey su ghiaccio deve sicuramente inserire Martin Pavlu (1333 punti in 767 partite) tra i suoi nomi più celebri, ma non penso si possa dimenticare un giocatore come Lucio Topatigh.
Classe 1965, Topatigh si è ritirato nel 2008 dopo aver letteralmente dominato il campionato italiano di hockey su ghiaccio: con 7 campionati, 2 Coppa Italia e una Supercoppa italiana la sua carriera è stata coronata con l’ingresso nella Hall of Fame nel 2015.
Topatigh comincia a 19 anni nell’Asiago e si trasferisce a Bolzano molto presto, dove colleziona 330 punti in 189 partite. Dopo il breve ritorno ad Asiago, passa ai Devils di Milano dove gioca per due stagioni.
Il leit motiv della sua carriera è il ritorno ad Asiago. Dopo altri quattro anni a Bolzano, infatti, torna a pattinare sui ghiacci del Veneto dove colleziona 161 punti in 178 partite e dove termina la sua carriera.