In una prima parte di campionato strepitosa le note positive non sono mancate in casa Lazio e Felipe Anderson è una di queste. Partito all’ombra dei titolarissimi, il giocatore verdeoro con la tenacia e l’impegno è riuscito a ritagliarsi pian piano il proprio spazio fino ad arrivare al grado di titolare, e dopo la doppieta di ieri crediamo a quello di giocatore fondamentale.
Eppure l’avventura italiana del trequartista non era iniziata nel migliore dei modi. Arrivato dal Santos tra grandi aspettative nell’estate del 2013 per 7,5 milioni, tifosi ed opinionisti si aspettano grandi cose dal lui, uno che in Brasile era stato addirittura compagno di squadra di un certo Neymar.
Quasi come se aver giocato insieme ad un fenomeno potesse essere garanzia di bravura.
Nella passata stagione il brasiliano passa dalla gestione Petkovic a quella Edy Reja senza però sbocciare.
Quest’anno sulla panchina della Lazio c’è Stefano Pioli che sin dall’inizio mostra grande stima nei suoi confronti, tanto da farlo giocare in sedici partite più di quanto avesse fatto nell’intero campionato 2013-2014. Anche questo inizio di campionato non è dei migliori ma la fiducia dell’allenatore c’è e si vede. Non scende in campo solo in due occasioni e col passare delle giornate il suo minutaggio cresce esponenzialmente. Fino a quando il mister non decide di iniziare a schierarlo titolare, venendo ringraziato dal brasiliano con tre reti e due assist che lo consacreranno come decisivo.
Felipe Anderson quindi chiude il 2014 sulla cresta dell’onda e chissà che l’anno che sta per iniziare non veda la sua definitiva consacrazione. I laziali intanto hanno già incrociato le dita.